Ali di aquila
12 Dicembre – Mercoledì- Beata Maria di Guadalupe.
Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)
Gesù Signore dal giogo leggero
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Che strana cosa , ma non è proprio questo che ci ostiniamo a chiedere a Dio ogni giorno della nostra vita? Signore perchè non sei qui con me quando la mia stanchezza diventa insostenibile? Quando non riesco più a sopportare quella persona, quando la mia famiglia diventa per me inciampo e non aiuto e luogo dove realizzare me stesso. Quando l’oppressione del cuore assume contorni così foschi e grandi che sembra non esserci una via d’uscita. Quando l’unica alternativa sembra essere il ripiegarsi su se stessi e lì vegetare, sopravvivere in attesa di giorni migliori!
Siamo proprio delle strane persone, cogliamo sempre ogni tonalità di grigio. Ma di fronte all’arcobaleno, dopo l’en- tusiasmo iniziale, lo diamo per scontato e non lo consideriamo più. Dove andranno a finire i colori della realtà, la bellezza della vita, la gioia di essere vivi? Abbiamo smarrito l’essenziale. E proprio il senso dell’essere creature che abbiamo smarrito, in questa esaltazione di idolatria i noi stessi e delle cose che spesso il mondo ci propone. Gesù è il mite, è l’umile di cuore perché è il Dio-Amore, il Dio-misericordia,. Noi siamo le creature che hanno bisogno di reciperare la propria creaturalità: piccoli, ma profondamente amati d Dio e così capaci di grandi cose. Questa è l’umiltà che Maria riconosce per sé nel canto del Magnificat: lei semplicemente accoglie e gioisce dei doni che Dio le fa. Questo ci dice Gesù, invitandoci a tornare a Lui.
? Dove sto cercando ristoro per la mia vita?
Benedici il Signore, anima mia.
Signore Gesù, ho bisogno
della tua luce e della tua presenza,
perché senza il tuo sguardo luminoso
sbatterei la testa ovunque.
Illumina la mia notte d’egoismo,
spacca le tenebre che la mia fantasia
crea attorno a me.
E’ dai la sveglia alla mia volontà!
Questo è il tempo della gioiosa attesa.
Per tua grazia fammi diventare
Uno dei tuoi raggi d’amore
Che scaldano la vita degli altri.
Dammi questa grazia.
E cos’ sia, per la tua benevolenza. AMEN
Is.40, 25-31; Sal.102,1-4.8;Mt.11,28-30.