4 Dicembre :Il Vangelo dei semplici.
Martedì 4 Dicembre – S. Giovanni Damasceno
Dal Vangelo secondo Luca (10,21-24)
Il Vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Il privilegio dei discepoli
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Lo Spirito suscita in Gesù una grande esplosione di gioia che si traduce in preghiera. La gratitudine e la lode diventano un canto in cui si percepisce e si vuole comunicare come la povertà e l’umiltà di cuore siano il segno di una vita libera, sciolta e pronta per accogliere. Con questo canto Gesù ci pone davanti al Padre che avvolge cielo e terra in un grande abbraccio, offrendoci una della chiavi profonde della vita: la vicenda che vivo, la storia di cui sono protagonista, non è misurata dalle mie scoperte o intuizioni, ma mi è stata donata in segno di amore.
Solo accogliendo la vita e il tempo da Colui che mi ama, ho la possibilità di coglierne i segnali, i richiami, le sollecitazioni.
Così anche una storia piccola e umile come la mia, la vivo come esperienza di benedizione e di visitazione. La piccolezza del Vangelo si concretizza nell’atteggiamento filiale: solo avvertendo di essere amato la vita si dispiega dinanzi a me, non ci sono più “misteri”, ma tutto è luminoso e, percepisco che “tutto concorre al bene” (Rom. 8,28);
La piccolezza del Vangelo, allora, è anche segno di quell’intimità e libertà che solo il Figlio può permettersi nel rapporto con il Padre. Il rapporto filiale non diminuisce la mia libertà, ma la colloca dentro una relazione di amore. Ecco ciò che abbiamo visto e vediamo nel Vangelo: un rapporto libero e vincolante tra Padre e Figlio e tra Figlio e Padre.
? Vivere da figlio come si realizza nella mia esperienza ?
VIENI, SIGNORE, RE DI GIUSTIZIA E DI PACE.
Cfr. Is. 11,1-10; Sal. 71; Lc. 10,21-24: