Nella rugiada di Dio.
26 Marzo – Lunedì
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv.8,1-11)
La donna adultera
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma
al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo anda-
va da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli
scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulte-
rio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna
è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge,
ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne di-
ci?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere mo-
tivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia,
poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di
voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei».
E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne
andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciaro-
no solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse:
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispo-
se: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno;
va’ e d’ora in poi non peccare più».
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pie-
tra contro di lei. Nell’episodio dell’adultera perdonata Gesù rivela che l’atteggiamento degli
uomini è molto diverso da quello di Dio. Gli uomini sanno solo condannare e trovare motivi di
vendetta. Dio, immensamente più buono, non ama condannare, ma perdonare,
usare misericordia e salvare. La bontà divina è grande come Dio stesso.
Il racconto dell’Annunciazione ci porta a Nazareth, all’interno di una casa dove Maria condu-
ce una vita semplice e ordinata. Qui viene scossa dalla “rugiada” di Dio che la avvolge e pro-
tegge con l’ombra del suo Spirito. E’ l’irruzione di qualcosa di sorprendente. La voce di un an-
gelo la raggiunge con un’impensabile notizia, e Maria, senza troppo capire, si espone all’inva-
denza di quella voce che sconvolge i piani della sua vita. Questa è la fede di Maria: un tipico
modo di vivere di chi si lascia toccare dall’irruzione dell’impensabile, quasi dall’invadenza di
Dio e così si libera dalla ristrettezza dei propri schemi. Maria si espone a questa impensabile
“invadenza di Dio“. E rimane senza parole. Le manca l’alfabeto per dire quanto è accaduto.
E sceglie il silenzio.
NELLA RUGIADA DI DIO
Lode a te, Maria, per la purezza del tuo cuore e per la tenerezza del tuo sorriso.
Lode a te per la dolcezza dei tuoi occhi e per la misericordia che risplende
nel tuo sguardo.
Lode a te a al tuo cammino di semplice umiltà.
Lode a te che hai accolto nel tuo grembo di fanciulla un futuro tanto grande.
Lode a te per il tuo coraggio immenso come la tua luminosa fede.
Lascia dunque, o Vergine Santa, che ogni nostra preghiera sussurrata
e ogni nostro canto mormorato, vengano ad accarezzare la tua candida veste.
Amen.