

GENEROSITA'
27 Febbraio - Lunedì
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt.25,31-40)
Il giudizio finale
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria,
e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore
separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore
alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità
il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere,
ero straniero e mi avete accolto,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,
ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno:
“Signore, quando ti abbiamo visto affamato
e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato
e ti abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero
e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere
e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro:
“In verità io vi dico: tutto quello che
avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me”.
Tutto quello che avete fatto a uno solo di
questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Il discorso escatologico in Matteo si conclude con la
descrizione del giudizio universale, quando, Gesù re
e Messia, farà passare gli eletti dal suo regno a quel-
lo del Padre. Nell’ultimo giudizio gli uomini saranno
giudicati in base alla legge di Dio e principalmente in
base al grande precetto della carità (vv. 35-36). Il
digiuno quaresimale è una denunzia profetica della
ingiustizia che nasce dall’egoismo, ed esprime la scel-
ta di solidarietà con chi è più povero.
GENEROSITA’
Quante cose facciamo ogni giorno, quanti pensieri
si rincorrono nella nostra testa; quante emozioni costel-
lano le nostre giornate; quanti atteggiamenti rendono il
nostro vivere una fotografia a più colori! Una cosa senti-
amo di chiederti: aiutaci a non vivere mai l’amore che
si fa attenzione con abitudine e superficialità, ma sempre
con entusiasmo e cuore grande.
Fa’, o Signore, che io possa diventare
Una persona grande,
non solo perché sto crescendo
perché, forse, diventerò importante.
Ma fa’ che io possa essere grande
perché capace di amare come te,
e in te amare ogni fratello e sorella,
compagni e amici, simpatici e antipatici
nel viaggio della vita. Amen.