la preghiera insegnata da Gesù ai discepoli
JMJ MADRID – 16 Giugno – Giovedì
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
O Gesù, aiutami ma fare ciò che ascolterò dalla tua guida.
Dal Vangelo secondo Matteo ( 6,7-15)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:« Pregando non sprecate parole come i pagani:
essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Pa-
dre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quoti-
diano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ab-
bandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà an-
che a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre
colpe».
COMMENTO
Il Vangelo di oggi nasce da una richiesta da parte degli Apostoli, che volevano
che Gesù insegnasse loro un modo di pregare che fosse caratteristico del loro
gruppo. Il brano ci invita però in particolare a riflettere sulla preghiera: come pre-
go io? Quali devono essere le caratteristiche della preghiera cristiana?
Gesù ci dice che la preghiera non deve essere straripante di parole: la nostra
preghiera non è tanto più vera quanto più parole diciamo, ma è autentica se ci
rivolgiamo al Padre come dei veri figli, con umiltà e fiducia, certi che lui sa ciò
di cui abbiamo bisogno.
Oggi prenditi un po’ di tempo per pregare il Padre nostro, con calma e senza
fretta, pensando a ogni parola e ti accorgerai che in queste poche parole c’è
tutto ciò di cui una preghiera ha bisogno.
PREGHIERA
Signore, quante volte ho creduto
Che per pregare veramente servissero tante parole;
aiutami a fidarmi di te, a vederti come Padre,
e a comportarmi come figlio
che a che basta una parola detta con il cuore
perché il Padre lo ascolti.
Padre nostro – Ave Maria
Pillola di saggezza: « Desiderate pregare meglio? Pregate di più e con il cuore».
JMJ MADRID - 15 Giugno 2011 –San Bernardo di Aosta.
Nel nome del Padre w del Figlio e dello Spirito Santo.
Fortifica, o Padre, attraverso la tua Parola, la mia fede e donami l’umiltà necessaria
per mettermi al tuo servizio.
Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « State attenti a non praticare la vostra
Giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricom-
pensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina,
non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle
strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico : hanno già ricevuto la loro
ricompensa. invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa
la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli del-
le piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua ca-
mera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto: e il Padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono una
aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già rice-
vuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Pa-
dre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà ».
COMMENTO. Nella lettura continua del Vangelo di Matteo, diventa significativo che la
Liturgia di metà giugno ci presenti lo stesso Vangelo della liturgia del mercoledì delle
Ceneri: inizio della Quaresima. La parola del Signore ci ricorda, con forza, che gli impegni
che viviamo nel periodo – forte – della Quaresima, sono gli impegni del cristiano di ogni
giorno. Se il cristiano è davvero colui che appartiene a Cristo, nel suo quotidiano non può
fare a meno dell’amicizia costante del suo Signore nella preghiera, che lo spinge a donare
se stesso come vede fare a Gesù, rinunciando anche a ciò che è essenziale per vivere, segno
della testimonianza di chi vive la certezza di essere amato dal Padre perché solo lui basta.
PREGHIERA
Mio Dio e Signore della vita,
liberami dallo spirito di oziosità, dallo scoraggiamento,
dalla volontà propria e dalle vane parole.
Concedi al tuo servitore lo spirito di castità, di umiltà,
di pazienza e di amore.
O mio Dio e mio Signore, fa’ che io veda i miei peccati
e non giudichi il mio prossimo
perchè tu sei benedetto nei secoli. Amen (Sant'Efrem).
Padre nostro . Ave Maria.
Pillola della saggezza: « Se il denaro fa molto, la preghiera fa molto di più».
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24 aprile - Domenica di Pasqua
Dal Vangelo di Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro
di mattino, quando era ancora buio e vide che la pietra era stata tol-
ta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro disce-
polo, quello che Gesù amava, e disse loro :« Hanno portato via il Signo-
re dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di
Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma
non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò
nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato posto
sul capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepol-
cro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Se all’alba del mattino di Pasqua ti fossi trovato anche tu lì,
davanti al sepolcro vuoto, come avresti reagito? Avresti avuto
paura o il tuo cuore sarebbe scoppiato di gioia? Vuoi saperlo?
Basta che tu risponda con sincerità: ci credi che Gesù è vera-
mente risorto? Se non dubiti, allora sei risorto anche tu. Non è
finito tutto alle tre del Venerdì Santo, ma tutto è ricominciato al-
l’alba di Domenica! Tu sei figlio della Risurrezione. Non fermar-
ti, come quelle donne, a rimuginare su tanti perché, non spaven-
tarti per le difficoltà o gli ostacoli che incontra ogni annuncio stra-
ordinario. Non vivere nel privato la tua fede, magari chiuso nell’am-
bito del tuo gruppo o della tua parrocchia. Il mondo ha sete di que-
sta luce che vince la notte e umilia la paura.
Corri. Chi ama corre. Questo è il tuo tempo. Questa è la storia
nella quale il Signore ti chiede di lasciare l’impronta inconfondibile
di una vita risorta in Lui e per Lui. E’ la tua missione!
Siamo esseri che desiderano e quindi vivono di speranza.
La speranza non è un’attesa improbabile di qualche lieto evento,
ma un modo serio e determinato di costruire quello che non è
ancora stato svelato, quello che non è ancora stato espresso e vissuto.
La speranza ci pone oltre noi stessi, ci fa scoprire le nostre potenzialità,
ci fa capire le potenzialità degli altri. La speranza è fatta di tempo,
ma ci collega all’eternità. Nasce nel finito e sbocca nell’infinito.
Tu, Signore, sei il Dio dei vivi e dei morti.
La mia vita sia risorta con te. Fa’ che io sia capace, con te,
di lasciare nel mio oggi le impronte luminose dell’amore
che, nella semplicità, dona tutto quello che ha. Amen.
Ultimo aggiornamento (Giovedì 16 Giugno 2011 07:41)