Il trionfo e la Passione
17 Aprile – Domenica delle Palme
Dal Vangelo di Matteo
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo
Sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli
anziani. Pietro intanto, lo aveva seguito, da lontano, fino al
palazzo del sommo Sacerdote; entrò e stava seduto fra i ser-
vi, per vedere come sarebbe andata a finire,… Egli cominciò
a imprecare e a giurare:« Non conosco quell’uomo». E subito
un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù: «Pri-
ma che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E uscito fuo-
ri, pianse amaramente.
Prima i rami di ulivo, i mantelli stesi a terra a mo’ di tappeti, l’Osanna al Figlio di Davide e poi…
la condanna, il « crocifiggilo». Vengono denunciate così palesemente, le tremende con-
tradizioni dei comportamenti umani: un effimero trionfo tributato a Cristo riconosciuto Figlio di
Davide, Re e Signore. E poi, forse le stesse voci che l’osannavano, gridano perché sia croci-
fisso e fatto tacere per sempre. Dio accetta anche questo, e lo accetta solo per amore.
Pietro, il discepolo forte, tenace, volenteroso, entusiasta, uno dei primi ad avere abbandonato
tutto sulle rive del lago pur di andar dietro al Maestro che gli stava conquistando il cuore.
Umanissimo Pietro, nostro fratello! Come noi, tentato di lasciarsi affascinare da Gesù, ma,
come noi, incapace di non fare il codardo quando si tratta di andare fino in fondo nel cammino.
Pietro non sa inoltrarsi. La Settimana Santa inizia con questo tradimento. Persino il can-
to di un gallo può servire, però, a riportarci in noi stessi. Le lacrime possono esprimere
anche in noi il dolore di aver fallito, ma è soprattutto la Parola del Maestro che, se ascoltata,
ci rimane dentro e ci apre a strade nuove. Di questa Parola, come Pietro, abbia-
mo terribilmente bisogno.
Come gli abitanti di Gerusalemme nel tuo ingresso
nella città santa anche noi ti diciamo :Benedetto colui
che viene nel nome del Signore.
Entra nella nostra vita e resta con noi, Signore.