Vuoi guarire
5 APRILE
Dal Vangelo di Giovanni
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù gli disse:« Vuoi guarire?». Gli rispose il malato:
«Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina
quando l’acqua si agita». Gesù gli disse: « Alzati, prendi
la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo gua-
rì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Che bella la carità, quando non è solo idealizzata e teorizzata, ma vissuta e donata! Quell’uomo
non aveva nessuno che lo immergesse nella piscina, ha incontrato Cristo, in cui abita la potenza
della vita, che lo ha esaudito.
Che nessuno, incontrandoci, ci trovi distratti e superficiali, ma al contrario, capaci di diventare per
chiunque segno visibile della carità e dell’amore di Dio, fatto di attenzione , delicatezza,
prossimità gratuita.
« Da trentotto anni era malato »… Ci sono delle notizie nei Vangeli che non sono lì a caso,
ne per soddisfare curiosità. Sono lì perché raccontano lo sguardo di Gesù che si posa con
benevolenza su ciascuno, ma che indugia con amore più grande soprattutto verso chi più
soffre. Da trentotto anni paralitico, bisognoso degli altri per i suoi movimenti più essen-
ziali, e per di più scavalcato. Oltre al danno la beffa, diremmo noi. Ma c’è Gesù che rimette
in piedi quell’uomo. Alzati e cammina. Ora basta con la tua immobilità, basta con le tue notti.
Alzati e cammina. Ora tocca a te alzarti e far camminare.
Signore Gesù, chi non vorrebbe guarire quando un male del corpo o del cuore
lo tormenta e lo limita in tutto?
Suscita in noi quella bontà e quella carità che fa attenzione gratuita e spontanea
nei confronti di chi vive la sua malattia nella solitudine.
Un sorriso, un gesto, una presenza, fanno “ miracoli”. E noi possiamo esserne l’inizio
perché poi tu ne sia il compimento. Amen.
Se vuoi la fede prega, se vuoi la speranza, prega,
se vuoi la carità prega, se vuoi la povertà, prega,
se vuoi l’obbedienza, la castità, l’umiltà,
la mansuetudine, la fortezza, prega.
Qualunque virtù tu desideri, prega. Amen.