Seguire la mitezza e l'umiltà di Cristo
JMJ MADRID – Giovedì, 14 Luglio 2011 – S. Camillo de Lelliis.
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
O Gesù, aiutami a fare di ciò che ascolterò la mia guida
Dal Vangelo secondo Matteo ( 11,28-30).
Gesù Signore dal giogo leggero
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile
di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il
mio peso leggero».
COMMENTO
Tante volte siamo stanchi delle cose da fare, e ancor più per le lotte del-
la vita, delle « giornate no» che ci sembrano delle notti eterne.
E siamo oppressi: oppressiva una certa logica del mondo che ci vuole
deformare secondo il suo tornaconto personale, che ci calpesta per sfrut-
tarci fino a quando gli serviamo per poi gettarci via.
Siamo oppressi dalle catene che ci mettiamo con le nostre stesse mani: le
catene del nostro egoismo, del nostro ripiegamento su di noi, del nostro
peccato… E così tante volte ci troviamo ad essere degli stanchi prigionieri
che si credono liberi, ma in realtà incapaci di amarci e di amare.
Gesù ci grida: « Venite a me! Guardate a me, imparate da me. Seguitemi!»
Lui è l’amico che può liberaci. Ma non possiamo rimanere con le spalle
vuote: la vita è cammino, e nel viaggio siamo obbligati a portarci uno zaino
carico di quello che riteniamo più importante, di quello che ci permette di
andare avanti e di ciò per cui viviamo. O mi faccio opprimere dai pesi e dal-
le falsità dietro a cui mi nascondo, bloccato dalle catene del mondo, oppu-
re mi carico dolcemente della guida di Cristo, l’unico che può portarmi sul-
la via dell’amore vero. Il Signore infatti non ci chiede cose complicate: ci
chiede di seguirlo, di lasciare che sia lui ad indicarci dove mettere i passi.
Non è un Dio che impone norme, leggi e condotte, ma solo la dolce legge
dell’amore. Un giogo che può talvolta costare anche fatica, ma si sa: chi
cammina… suda!
Preghiera
Tu hai detto :« Imparate da me, che sono mite e umile di cuore»,
e come ce ne hai dato l’esempio!
Tu Dio, ti fai uomo! Uomo, ti fai l’ultimo di tutti,
un piccolo operaio nella sconosciuta Nazareth…
Quando fai miracoli, raccomandi di non dire niente.
Ti si perseguita, fuggi: in nulla ti mostri Dio, re, onnipotente.
Dappertutto ti fai piccolo! Mio Dio, che hai fatto dell’umiltà
una delle tue caratteristiche più personali,
e che nondimeno sei grande,
insegna a me, che sono così piccolo, a essere umile!
Se tu hai voluto essere umile, l’umiltà è la verità.
Charles de Foucauld
Padre nostro – Ave Maria.
La pillola della saggezza: Dio, che nessuno perde se non inganna
se stesso.