La rivelazione del Padre per opera del Figlio.
JMJ MADRID - Domenica, 3 Luglio 2011 – San Tommaso Apostolo.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Spirito Santo, vieni ed illumina ogni mio pensiero con la tua luce perché
Io riesca davvero ad essere in sintonia con te.
Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)
Il vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode , Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato
a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno co-
nosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Gesù Signore dal giogo leggero
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prende-
te il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore,
e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leg-
gero».
COMMENTO
Matteo vuole rivelarci il volto di colui che si è fatto servo per amore.
Chi è Gesù? Risponde Dio Padre stesso: « E’ l’Emmanuele» cioè
« il Dio con noi», in mezzo a noi, per noi. Dio si è fatto piccolo, pre-
sente tra i figli dell’uomo. E questa è la condizione per essere di-
scepoli: seguire i passi di Gesù, cioè essere poveri e piccoli.
Gesù si fa povero e mendicante per amore, svuota «le braccia»
della sua divinità perché possiamo trovarvi posto per essere accol-
ti: « Venite a me voi tutti», « Venite a me voi tutti affaticati e oppres-
si perché sarete ristorati, perché il mio peso è leggero».
Proprio così, Gesù non ci domanda di fare cose impossibili, solo di
abbandonarci a lui. Lasciamoci amare! La croce, lo sappiamo, non è
risparmiata a nessuno che lo voglia seguire, ma ripeto, lasciamoci a-
mare: la morte è già stata infranta e la vita nuova è qui e ora in quel
Gesù che nell’Eucaristia si abbandona nelle mie mani, oggi qui, l’Em-
Manuele.
Preghiera
Hai posto la tua tenda in mezzo a noi,
nella mia vita, Emmanuele.
Hai fatto di me un tempio bello e prezioso,
riflesso della tua gloria, luminoso per la tua grazia.
Ti sei re fra di noi, senza insegne e prepotenze,
ma nascosto negli umili e nei poveri.
Tu ci doni la vita, oltre le angosce e le fatiche,
persino oltre la croce e la morte,
nel tuo Regno, già qui e ora.
Ci abbandoniamo a te, in dono al Padre.
Padre nostro . Ave Maria.
La pillola di saggezza: L’accettazione del sacrificio genera la libertà.