19 FEBBRAIO-VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A)

La Domenica è il giorno in cui ascoltiamo la Parola di Dio che  la liturgia  proclama, e per questo siamo invitati ad essere presenti, puntuali e attenti. Ma questo non basta. Ponendo l’attenzione interiore alla voce dello Spirito, la lettura  sacra risuona in noi. Occorre, allora, trovare in essa « ciò che è conforme alla volontà di Dio », per conoscere il  disegno che Dio ha su di noi, per realizzarlo  « nelle parole e nelle opere ». Gesù, in tutto  questo  ci è modello.

Nella seconda preghiera eucaristica proclamiamo: « per compiere la tua volontà (Padre santo) egli stese le braccia sulla croce ». L’Eucaristia che celebriamo ci riporta a questo atto di obbedienza di Gesù, in quanto siamo chiamati anche noi a continuare questa obbedienza.  Nel Figlio, « spogliato e umiliato  sulla croce », Dio ci ha  rivelato « la forza dell’amore »: lì impariamo che cosa vuol dire amare Dio facendo la sua volontà e che cos’è « l’amore gratuito  e universale». L’amore divino, che è gratuito ed esteso a tutti, diventa per noi il paradigma che dobbiamo realizzare nelle nostre relazioni d’amore verso amici e nemici, vicini e lontani. Questo amore  anche se non potrà mai raggiungere l’intensità divina, sarà nella stessa logica  rivelata nella  croce del Signore. Ma se questo non avviene la Parola ascoltata risuona invano.

Nella Colletta preghiamo dicendo: « O Dio, che nel Vangelo del tuo Figlio hai rivelato la perfezione dell’amore, apri i nostri cuori all’azione dello Spirito, perché siano spezzate le catene della violenza e dell’odio, e il male sia vinto dal bene ».

Prima Lettura: Lv 19, 1-2.17-18.

Dio, per bocca di Mosè, dice al suo popolo di essere santo come lui è santo  e, quindi, tutti coloro che appartengono  al suo popolo non devonocovare nel  proprio cuore odio  verso i fratelli, né vendicarsi, né serbare rancore verso i figli del proprio popolo, e, se è necessario, bisogna rimproverare apertamente il prossimo, per non caricarsi di un peccato per lui. Ma « amerai il tuo prossimo come te stesso ». Sono già principi evangelici, norme di comportamento per il cristiano. Ma sappiamo che non sono facili da mettere in pratica. L’Eucaristia  ce ne dà la forza, perché in essa è presente la carità di Cristo per tutti gli uomini.

Seconda Lettura : 1 Cor 3,16-23.

Paolo ricorda ai Corinzi che, essendo tempio di Dio e  lo Spirito di Dio abita in loro, non devono distruggersi vicendevolmente, perché il tempio che essi costituiscono è santo. Li esorta a non illudersi pensando di credersi sapienti con la mentalità del mondo e, poiché Dio reputa stoltezza la sapienza del mondo, si facciano «stolti» per questo mondo, per diventare «sapienti » davanti a Dio. Sta scritto infatti: « Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia » e ancora « Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani ». Li esorta infine a non porre il loro vanto negli uomini, perché, sia Paolo,  che Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente e il futuro è di loro ed essi sono di Cristo e Cristo è di Dio.

Nella teologia di Paolo è importante ritenere che nei credenti, che hanno lo Spirito di Cristo, che  sono tempio di Dio,  vi abita  Dio. Il peccato è quindi una profanazione del tempio vivente che siamo noi. Ancora. Non dobbiamo vantarci della nostra sapienza, ma riporre in Dio tutti i motivi del nostro vanto. A Dio appartiene tutto e lui solo dobbiamo servire. Non gli deve essere preferita nessuna persona e nessuna cosa. Così come nulla deve intralciare  il nostro rapporto con lui. Noi apparteniamo a Cristo e Cristo appartiene a Dio. Su questo si fonda  la nostra libertà. Siamo solo servi di Dio.

Vangelo: Mt 5,38-48.

Gesù, parlando ai suoi discepoli, mette in confronto quello che era la mentalità corrente, come: “ Occhio per occhio e dente per dente “,e ciò che egli vuole dai suoi discepoli: di non opporsi al malvagio, di porgere l’altra guancia a colui che dà uno schiaffo, di dare anche il mantello a chi vuole portare in tribunale, a fare due miglia con colui che  vuole costringere a farne uno, a non voltare le spalle a chi chiede o desidera un prestito.

Se è stato detto: “ Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Gesù dice di amare i nemici e pregare per quelli che perseguitano, così da essere figli del Padre celeste che fa sorgere il sole sia sui giusti che sugli ingiusti. Se si  “ amano quelli che ci amano “ quale ricompensa si potrebbe avere? Fanno la stessa cosa anche i pubblicani. E se si  “dà il saluto soltanto ai propri fratelli “, che si fa di straordinario?. Lo fanno anche i pagani.

Esorta infine tutti ad essere perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste.

Gesù quindi va oltre ciò che già era affermato nel Vecchio Testamento a proposito dell’amore al prossimo. Bisogna amare anche i propri nemici e questo comportamento distingue i suoi discepoli da chi non  vuole esserlo. Si tratta di imitare la benevolenza che il Padre celeste ha per i giusti e gli ingiusti, per poter passare sopra tante cose e non ragionare con  puntigliosa giustizia, perché diversamente non si potrebbe avere quella carità che ci fa avvicinare all’amore di Dio e il troppo rigore, che non tollera nulla, ci fa tradire le istanze profonde e divine del Vangelo rendendoci infedeli.

Essere discepoli di Gesù significa “ seguirlo, divenendo capaci come lui di dare la nostra vita per tutti coloro che incontriamo nel nostro cammino. La nostra vita non può prescindere dal realizzare l’amore al nostro prossimo come quello che dobbiamo avere per noi. Un appello concreto che ci interpella ogni giorno.

Tendere alla perfezione, per quanto sia possibile all’uomo con la forza dello Spirito di Dio,  è un impegno che Gesù chiede a chi vuole essere suo discepolo.

 

Il Mercoledì delle Ceneri é giorno di digiuno astinenza: digiuno per coloro che sono compresi  tra  i 18  e i 60 anni compiuti, ( si è dispensati per motivi di salute);astinenza dalle carni, per coloro che sono dai 14 in sù ( si è dispensati per motivi di salute). Anche i bambini possono essere abituati ad astenersi dalle carni in questo Tempo di Quaresima.

IL 22 FEBBRAIO, MERCOLEDÌ  DELLE  CENERI,  LA SOLENNE CELEBRAZIONE  DELLE

CENERI SARÀ CELEBRATA ALLE ORE 19.00