29 MAGGIO – ASCENSIONE DEL SIGNORE

La Chiesa, oggi, nel prefazio canta: Gesù, vincitore del peccato e della morte, ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena speranza che dove è lui, capo e primogenito saremo anche noi sue membra, uniti nella stessa gloria». Ma dobbiamo tener presente, in ogni giorno della vita, che il Signore, con questa celebrazione, vuol dirci che egli ci attende nella sua stessa gloria. Gesù, con la sua umanità presso il Padre, già in qualche modo ci ha portati con sé, perché salvati dalla sua morte e risurrezione e divenuti, attraverso il battesimo, membra del corpo mistico di cui Egli è il Capo. Allora speriamo di poter conseguire la salvezza e la gloria eterna, perché egli l’ha acquistata per sé e per noi. Nella nostra povera umanità il Signore non ci ha lasciati soli – canta ancora la Chiesa nel prefazio -: adesso ci è donata la grazia di Cristo che attende di maturare nella sua stessa gloria, che possiamo conseguire se operiamo con impegno e vivendo in maniera da essere graditi al Signore. Egli come Mediatore intercede presso il Padre per noi, finché non arriviamo alla sua medesima gloria.

Ma se lungo l’esistenza terrena siamo presi dal dubbio e avvertiamo lo smarrimento nell’ ordinarietà e monotonia della nostra vita e di quella della Chiesa, dobbiamo nutrire la speranza che egli non ci ha abbandonato, perché la sua presenza ci accompagna nella missione nel mondo, assistiti costantemente dal suo Spirito che ci ha inviato. Dobbiamo allora attendere con fiducia e operosità il suo ritorno futuro, come dicono gli angeli nel momento in cui sale verso il cielo. Operosità vuol dire impegno a vivere in maniera degna per essere accolti nella sua gioia di Signore risorto.

Nella colletta di questa festa, ci rivolgiamo a Dio dicendo: «O Padre, il tuo Figlio oggi è asceso alla tua destra sotto gli occhi degli apostoli, donaci, secondo la sua promessa, di godere sempre della sua presenza accanto a noi sulla terra e di vivere con lui in cielo».

Prima Lettura: At 1,1-11

Dopo che gli apostoli e gli altri discepoli sono stati confermati da Gesù nella certezza della sua risurrezione, di cui avevano dubitato in diverse circostanze e davanti al quale, dice Matteo, «quando essi lo videro, si prostrarono», egli è salito al cielo. Oggi Gesù, anche se non visto come in quei quaranta giorni, non abbandona né si allontana dalla nostra umanità: dalla destra del Padre Cristo invia sugli apostoli lo Spirito che, ricevuto da loro in pienezza, li fortifica per la testimonianza che devono rendere al Risorto e li accompagna nella loro missione. Essi, aspettando la venuta gloriosa di Gesù, non devono rimanere inattivi né devono preoccuparsi di quando sarà la fine del mondo e il termine della storia. Devono continuare la missione che il Maestro ha loro assegnato: predicare la conversione e il perdono dei peccati perché gli uomini conseguano la salvezza. Sicuramente il Maestro tornerà, come dicono gli angeli. Durante questo tempo di attesa, la testimonianza di tutti coloro che credono in lui si manifesta specialmente nel continuare a compiere le opere del regno messianico, quelle della fede e della carità, che esprimono il desiderio di riunirsi al Signore.

Seconda Lettura: Eb 9,24-28.10,19-23.

Gesù, ci dice la lettura di oggi, è entrato definitivamente nel santuario del cielo e intercede in nostro favore presso il Padre. Gesù, come i sommi sacerdoti che offrivano, ogni anno, per sé e per il popolo, il sangue di animali, non deve, quindi, offrire sé stesso ogni anno, perché avrebbe dovuto soffrire, fin dalla fondazione del mondo, più volte. Invece una sola volta, nella pienezza dei tempi, egli si è offerto in sacrificio per annullare il peccato. Come gli uomini che muoiono una sola volta e dopo saranno giudicati, così anche Cristo, morto una sola volta, apparirà di nuovo, senza relazione con il peccato, per quelli che l’aspettano per condurli con sé nella gloria.  I  credenti in Cristo, in piena libertà, possiamo entrare, per mezzo del suo sangue, per la stessa via nuova e vivente,  inaugurata dal Signore, nel santuario del cielo: Cristo, infatti, è il nostro sommo Sacerdote,  Mediatore presso il Padre, per cui possiamo accostarci a Dio, « con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura », mantenendo « senza vacillare la professione della fede, perché è degno di fede colui che ha promesso ».

Per Cristo, dunque, nuova porta che ci introduce nella piena comunione con il Padre, per mezzo dello Spirito, noi abbiamo accesso a Dio, per cui con piena fiducia e fermezza di fede, con cuore sincero, purificato dal perdono di Dio, dobbiamo vivere nella speranza di raggiungere il cielo per partecipare della stessa gloria del Capo. E se in questa esistenza terrena possiamo avere molti motivi di preoccupazione di non raggiungere quella meta, la presenza di Gesù, che alla destra del Padre intercede per noi, ci dà sicurezza e ci conforta.

 

Vangelo: Lc 24,46-53.

Gesù, dopo aver ricordato agli apostoli le Scritture, secondo le quali «il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati e di questo voi siete testimoni», dice che su di loro invierà colui che il Padre suo ha promesso e che non dovranno lasciare la città di Gerusalemme finché non fossero stati investiti di potenza dall’alto. A Betania, dove li conduce, mentre li benedice, staccandosi da loro ed elevandosi verso l’alto, portato via in cielo gli apostoli gli si prostrano innanzi in adorazione. Dopo, ritornando a Gerusalemme, sono pieni di gioia e stando spesso nel tempio lodano Dio. La partenza di Gesù non lascia tristezza o rimpianti. Essi sentono una presenza diversa del risorto nella loro vita. Avvertono che la compagnia del Signore non verrà meno perché, ricevendo il suo Spirito, saranno ripieni di “potenza dall’alto”, e potranno testimoniare il suo Vangelo, annunziare il mistero pasquale per la salvezza di tutti, predicare la conversione e la remissione dei peccati.

Ultimo aggiornamento (Sabato 28 Maggio 2022 09:04)