30 MAGGIO - SOLENNITÁ DELLA SANTISSIMA TRINITÁ.

 

Quello della SS. Trinità è il primo mistero principale della fede cristiana, rivelatoci da Dio. Noi professiamo la fede in un  solo Dio, in Tre Persone uguali e distinte, ma non separate. La Teologia cristiana, accogliendo la rivelazione che Dio ha fatto, ha cercato lungo i secoli di indagarne il mistero usando le categorie epistemologiche-conoscitive di ogni epoca e, come scrive san Agostino nel libro "De Trinitate", immaginando sulla spiaggia del mare di Tegaste un bambino che con un cucchiaio tenta di svuotare  il mare trasportandone l’ acqua in una buca,  è un mistero così grande che non può essere pienamente compreso da una mente umana finita e limitata, nel senso di una limitatezza come coscienza delle proprie possibilità e impossibilità.

Alla Santissima Trinità – al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo – i cristiani rivolgono   la loro  preghiera e il loro rendimento di grazie. Questo mistero non deve essere creduto in maniera astratta e lontana. Anzi ne  parliamo e, con questa festa  dedicata alla Trinità, vogliamo  sentire questo mistero vicino, rivelato dal Cristo, il Figlio di Dio.  Quando ci è stato elargito lo Spirito d’amore, inviatoci da Padre e dal Figlio, che ci ha riconciliato e santificato, noi comprendiamo, in qualche maniera, la realtà della SS. Trinità: questo è il  mistero della vita di Dio ». La Trinità Santissima, che sfugge  alla nostra comprensione, ma che  tuttavia inabita in noi, è un’esperienza di vita.

Quella di Dio-Trinità è ancora  un’esperienza  velata,  ma « nella pazienza e nella speranza » siamo incamminati  e tesi verso  la « piena conoscenza » di Dio « amore e vita » nell’eternità.

Prima Lettura:  Dt 4,32.34.39-4 Mosè, parlando al popolo, dice che fin dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra non si è mai sentito  che un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco e rimanere vivo; né che un Dio sia andato «a  scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battagliecon  mano potente e braccio teso e grandi terrori, come ha fatto il Signore con loro, in Egitto sotto i loro occhi ». Così Mosè esorta il popolo a meditare nel suo cuore che il Signore è un Dio lassù nei cieli e     quaggiù sulla terra e che non ve n’è altro. Ancora  di osservare la sue leggi e i comandi che Dio dà, perché possa essere felice nelle  generazioni e restare nel paese che Dio dà loro. Dio, nel segreto della sua misteriosa  e inesauribile vita, conduce la storia di Israele, che è il simbolo della storia di tutta l’umanità. Quando il Figlio di Dio si fa uomo noi iniziamo a sperimentare l’intimità della presenza di Dio, nelle tre persone divine. Nella obbedienza ai comandamenti che Dio dà, noi esprimiamo la nostra obbedienza, perché imitiamo Gesù, rendendoci conformi al suo « Sì »,  pronunziato in forza dell’amore e  della libertà, che lo Spirito crea in noi.

Seconda Lettura: Rm 8, 14-17.

San Paolo ci ricorda in questa  lettera ai Romani che abbiamo ricevuto non uno spirito da schiavi ma lo Spirito di Dio, che rende figli adottivi, ad immagine di Gesù,  per cui dal nostro cuore sale a Dio la nostra preghiera, il grido d’amore che ci fa gridare: « Abbà! Padre! ». Lo Spirito quindi presente in noi ci attesta che siamo figli di Dio e, poiché  siamo figli, siamo anche eredi di Dio, e saremo coeredi di Cristo se condividiamo le sue sofferenze e la sua Passione. In questo brano Paolo esprime il mistero trinitario e la nostra vocazione  a essere figli, che accolgono la figliolanza che Dio ci dà, perché rigenerati per la grazia dello Spirito Santo che ci è dato. Dobbiamo allora vivere da Figli di Dio.

Vangelo: Mt 28,16-20.

Il Signore Gesù, agli undici, che ha invitato in un monte della Galilea, e che  vedendolo gli si prostrarono innanzi benché ancora dubitavano, dà loro la missione  dicendo: « Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del  mondo ». Accettare di credere nel Signore Gesù, ricevere il Battesimo e gli altri sacramenti, come anche accogliere la Parola di Dio, tutto viene vissuto nel nome, con l’autorità e con la grazia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Accogliendo il Vangelo della salvezza, siamo chiamati ad aderire al mistero della vita divina, che è vita trinitaria. Vita di corrispondenza all’amore del Padre, che ci ha creati, rigenerati come suoi figli; all’amore del Figlio che ha dato la vita per noi, come vittima di espiazione per i nostri peccati meritandoci la grazia; all’amore dello Spirito Santo che ci viene dato per  santificarci, realizzando in noi l’opera compiuta da Gesù per volontà del Padre.