DI    QUARESIMA

Le sei settimane di Quaresima  preparano alla Pasqua, che è cuore di tutto l’anno liturgico e la sintesi di tutti i misteri della salvezza.

Chi ancora non ha ricevuto i Sacramenti  della iniziazione cristiana – il Battesimo TEMPO , la Cresima, l’Eucaristia – vi si dispone in questo tempo, e li riceverà durante la grande Veglia Pasquale.

Chi invece è già inserito nel mistero di Cristo e della Chiesa, in questo tempo di conversione e di penitenza, rinnovato dal perdono che Dio Padre largamente dona,  trascorre la Quaresima riprendendo i propri impegni  e accogliendo una grazia rinnovata.

Questi quaranta giorni  sono segnati anzitutto dal ricordo dei quaranta giorni di Gesù nel deserto, dalla sua lotta con il demonio, dalla sua vittoria sul tentatore. Nel deserto Gesù viene nutrito dalla Parola di Dio, e così supera ogni suggestione  diabolica, scegliendo decisamente il cammino segnatogli dal Padre: la redenzione mediante l’umiltà  della croce. Durante questo tempo, con ascolto più attento e volenteroso, ci accosteremo  anche noi alla Parola di Dio, per attingervi la forza di seguire Gesù Cristo sulla sua strada. In particolare questa Parola vivente ci nutrirà nell’Eucaristia, Pane vivo che ci sosterrà lungo il nostro cammino. L’immagine del cammino ci richiama il viaggio del popolo ebraico lungo il deserto, la liberazione e l’uscita di Israele dalla schiavitù. Fu un tempo di miracoli per l’antico popolo  di Dio, miracoli che si avverano ancora di più  per noi. Su di essi ritorna la nostra meditazione quaresimale: la manna per noi è l’Eucaristia; l’acqua viva dalla roccia è il dono dello Spirito, la luce luminosa  che ci guida è Cristo, Verità e Luce, la legge è il Vangelo.

Nei quaranta giorni ripasseremo queste vicende bibliche, non solo per risuscitare il ricordo, ma soprattutto per constatare la loro continuazione e il loro compimento nella Chiesa.

Di fronte alla bontà divina diverrà  più acuta la consapevolezza del nostro peccato: più che la fedeltà di Gesù, abbiamo, forse,  imitato – stiamo imitando – la durezza di cuore dell’antico  popolo di Dio?

Considereremo con amarezza quanto la nostra carne è debole, quanto siamo feriti. Ma alla coscienza della nostra condizione  di peccatori non seguirà l’avvilimento di chi si dispera; al contrario, si rinnoverà la fiducia in un amore misericordioso che ci attende per il perdono.

La Quaresima è tutto un commosso e riconoscente elogio della bontà di Dio che nel Signore crocifisso chiama a sé l’uomo che ha peccato.

Quaresima, quindi, è tempo di ritorno, e perciò di mutamento dalla tristezza  e dal rimorso alla gioia della vita nella grazia.

Così si riprende la grazia del Battesimo e di tutta la nostra iniziazione cristiana: diventeranno attuali per noi gli incontri con Gesù ( come quello con la Samaritana ), rievocati nelle grandi pagine del Vangelo di Giovanni, o i miracoli  ( sul cieco nato e su Lazzaro ) riferiti dallo stesso evangelista, e che sono come la prefigurazione e il simbolo  dei prodigi avvenuti nel nostro Battesimo.

I sacramenti vanno come rivissuti e così diviene presente la vita del Signore. Preghiera e Penitenza: ecco il programma di questi che potremmo chiamare  « esercizi spirituali  » di tutta la Chiesa.

Senza una volontà seria la Pasqua si avvicina nel tempo, ma la sua grazia non sarebbe colta. Chi invece si dispone a passare la Quaresima con la Chiesa, sotto la guida della sua liturgia, si accorgerà che qualche cosa di nuovo avviene in lui; che si trasformano i pensieri, si purificano i desideri, migliorano le azioni. Vuol dire che il mistero della Pasqua agisce e che insieme con Cristo l’anima risorge a  nuova vita.

Del resto non si tratterà di fare imprese eccezionali e appariscenti. Basta vivere ogni giorno in comunione  con la passione di Gesù – da qui l’importanza  della Via Crucis in Quaresima - , perché già la sua risurrezione incominci silenziosamente a spuntare nella nostra esistenza.

Mercoledì  delle   Ceneri

Purificare la vita per amare il Signore e il prossimo.

Con l’imposizione delle Ceneri Incomincia il cammino della Quaresima, che ha per metà  la Pasqua, in cui si rinnova la grazia della passione, della morte e della resurrezione del Signore. E’ un  tempo di austerità, di  penitenza, che vuol dire conversione,  cambiamento « contro lo spirito del male»; un tempo di liberazione dal peccato, origine della morte, così che la nostra vita sia « rinnovata a immagine del Signore risorto ».

Il modello della Quaresima è Gesù Cristo nel deserto: la sua decisione nel rigettare le insidie dell’antico tentatore, il suo ascolto fedele della Parola di Dio  e, per noi, la preghiera insieme all’elemosina  e al digiuno sono l’espressione di questo cambiamento di vita nell’imitare il Signore in questo tempo sacro.

L’esperienza del digiuno non è una attenzione narcisistica di cura dimagrante che la società moderna propone, ma  un’imitazione del Signore  che nel deserto ha pregato e digiunato  e ci ha insegnato a vivere con tutto il nostro essere, spirito e carne, nella ricerca e nell’amore di Dio, nell’avere fame di lui. La vita cristiana senza l’ascesi sarebbe solo fatto ideologico, costellato magari di buone intenzioni, ma senza coinvolgimento dell’intera persona. L’ascesi diventa palestra che vuol farci giungere a conoscere e amare Dio e a vivere, nella carità di Dio, liberandoci dall’egoismo, dal dominio incondizionato delle passioni, dal desiderio di possesso, l’amore al prossimo, per realizzare  una comunione di condivisione e di fraternità con tutti coloro che sono nelle necessità spirituali e materiali.

Prima Lettura: Gl 2,12-18.

La quaresima è il tempo della conversione e del perdono. Certo tutti i giorni contengono l’invito e l’impegno per il ritorno al Signore « con tutto il cuore, con digiuni, con pianti ». Così come ogni tempo  è ricco della misericordia e della benignità divina. Ma a partire da questo mercoledì , la Parola di Dio che « si muove a compassione » risuonerà più insistente, e anche salirà più fervida a Dio l’orazione, che è gemito e implorazione dei « sacerdoti , ministri del Signore » e di tutta la Chiesa con loro.

Seconda Lettura: 2 Cor 5,20-6,2.

Paolo si considera ambasciatore di Cristo e collaboratore di Dio nel proclamare che è giunto, ed è presente adesso, il tempo della salvezza, cioè della riconciliazione con Dio. E’ la riconciliazione compiuta da Gesù stesso, l’innocente che Dio ha trattato da « peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio »: noi riceviamo la grazia della « giustizia di Dio », per i meriti del Signore.

Vangelo:  Mt 6,1-6,16-18.

Le nostre opere di carità, le nostre preghiere, la nostra penitenza non devono essere proclamate all’esterno, perché siano ammirate e diventino morivo di lode per noi.  Deve invece importare  lo sguardo di Dio, che vede nel segreto, e la ricompensa che viene da lui. Diversamente, potremmo anche lavorare  e impegnarci  molto, ma sarebbe uno sciupio di tempo e di energie. In ogni azione buona, che compiamo non per vanità, ma per amore di Dio, c’è una dimensione di eternità, che non andrà mai perduta.

Il tempo di Quaresima comincia con il Mercoledì delle Ceneri e termina prima della Messa «  in Cena Domini » al Giovedì santo.

Le domeniche di questo tempo hanno sempre la precedenza anche sulle feste del Signore e su tutte le solennità. Le solennità che coincidono  con queste domeniche si anticipano al sabato.

La sesta domenica, con la quale si comincia la Settimana santa, viene chiamata Domenica delle Palme,della passione del Signore.

Il Mercoledì delle Ceneri e il VENERDI’ SANTO sono giorni di digiuno astinenza: digiuno per coloro che sono compresi  tra  i 18  e i 60 anni compiuti, ( si è dispensati per motivi di salute);astinenza dalle carni, per coloro che sono dai 14 in sù ( si è dispensati per motivi di salute). Anche i bambini possono essere abituati ad astenersi dalle carni in questo Tempo di Quaresima.

Tutti i  VENERDI’ di Quaresima, si osservi l’astinenza dalle carni.

Si consiglia di meditare nei Venerdì di Quaresima la Passione di Gesù o eventualmente in altri giorni a seconda della propria disponibilità di tempo.