9 Marzo – Prima Domenica di  Quaresima.

La Quaresima è per la vita della Chiesa « segno sacramentale della nostra conversione », perché  i giorni che passano e i riti che in essi celebriamo ci richiamano, nel nostro impegno, a rivedere la vita alla luce del Vangelo e  giudicarla in base alle sue esigenze.

Il tempo della Quaresima è « tempo favorevole per la nostra salvezza »: e benché  tutti i tempi sono portatori di grazia e quindi invito alla redenzione della vita, in Quaresima le esortazioni a convertire il cuore al Signore e rinnovare l’amore per lui, ad ascoltarlo per confermare la fede in lui,  ad obbedirgli rinunciando al male e  riprendendo  il cammino nelle vie del bene, a rivestirci di lui e a trasformare la vita, diventano più pressanti e appassionate: la meditazione sulla nostra colpa si fa più prolungata; il sacrificio della croce viene più intensamente contemplato dalla Chiesa e i nostri cuori più attentamente sono in ascolto della Parola di Dio. Tutti questi giorni sono culmine della storia della salvezza.

Prima Lettura: Gn 9,8-15.

Il Diluvio, nel Vecchio Testamento, rappresenta la distruzione del male e la Purificazione che Dio compie per rinnovare l’umanità.  Con Noè e la sua famiglia Egli rinnova l’alleanza e la comunione con gli uomini. L’arcobaleno apparso nel cielo viene  posto come simbolo di questa alleanza che unisce suggestivamente il cielo e la terra. Questa preannunzia l’alleanza nuova e definitivamente suggellata da  Cristo nel  suo sangue, resa eterna e infrangibile: è segno definitivo dell’amore di Dio per l’uomo riconciliato dalla colpa per mezzo del sacrificio del suo Figlio. Così Dio e l’uomo sono uniti per sempre. La comunità della Chiesa,  posta come segno visibile di questa unione, è stata  da  Cristo  unita a sé con vincolo sponsale.

Seconda Lettura: 1 Pt 3,18-22.

Il brano della lettera di San Pietro pone in evidenza il collegamento tra Noè che viene salvato dal diluvio con l’arca per la magnanimità di Dio e ciò che ha operato Cristo, morto nel corpo una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti per ricondurre gli uomini a Dio. L’acqua del diluvio e l’arca, immagini del battesimo e della Chiesa, ora per la potenza del  Spirito e in virtù della risurrezione di Cristo Gesù, salvano  sia le « anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere »  a cui Cristo nello spirito portò l’annunzio, sia  tutti coloro che invocano da Dio la salvezza da parte di una buona coscienza. Così, invocando con fede la salvezza, gli uomini possiamo diventiamo giusti e ci vengono rimossi i peccati. Nel mistero della passione e risurrezione di  Cristo, che ora è alla destra del Padre ad intercedere per noi, possiamo ottenere perdono, salvezza e  la vita eterna.

Vangelo : Mc 1, 12-15.

Questo brevissimo brano del Vangelo di Marco, ci presenta Cristo che, sospinto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, vivendo tra le bestie selvatiche e con gli angeli che lo servono,  tentato da Satana riporta su di lui la vittoria e non soccombe alle sue tentazioni, a differenza di quanto era avvenuto nel deserto per Israele, divenuto molte volte infedele a Dio. Ora anche noi, in questi quaranta giorni di Quaresima, siamo invitati a seguire il Signore, nella penitenza, nella preghiera, per essere in grado, come Lui, di vincere ogni forma di tentazione e così essere partecipi della sua vittoria sul Male. Così Gesù, rafforzato dallo Spirito, inizia la sua missione tra gli uomini proclamando il Vangelo di Dio e, poiché « Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino », invita gli uomini a « convertirsi e a credere nel Vangelo », per ricevere la grazia del perdono, che reca all’ uomo la vera gioia per essere assolto e liberato dalle colpe.