14 Luglio – 15a Domenica del Tempo Ordinario.

Gesù ci invita ad essere prossimo per ogni uomo.

 Mentre Gesù va verso Gerusalemme predica il Regno di Dio e, parlando alla gente, annuncia il suo Vangelo: la lieta notizia che la salvezza è vicina. Egli dà inizio al tempo del Messia, annunciato dai profeti,  tempo in cui Dio trasformerà « il cuore  di pietra, ostinato nel male, con un cuore vero, di carne » obbediente a Dio. La parola che Egli annunzia dà all’uomo una nuova vitalità se accolta nel cuore e messa in pratica nella sua concretezza.

Al dottore  della Legge che chiede a Gesù cosa deve fare per avere la vita eterna,  egli dice: « Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi? ». Quello gli rispose:« Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso ». E Gesù, riconoscendo che aveva risposto bene, aggiunse: « Fa’ questo e vivrai ».

Così Gesù formula un comandamento rivoluzionario, nuovo, che ha due direzioni: verso Dio che bisogna amare, rispondendo al suo amore, e verso il prossimo, in cui ha impresso la sua immagine e somiglianza, da amare come se stessi.

   Se sulla prima parte del comandamento anche noi possiamo trovarci d’accordo come il dottore della legge, sulla  seconda parte, che è uguale alla prima, spesso, anche noi  ci domandiamo : « Chi è il nostro prossimo?».

Forse dobbiamo constatare che con la misura con cui amiamo veramente Dio, amiamo anche il prossimo e noi; e se amiamo poco Dio, amiamo anche poco il prossimo e noi stessi.

 Il dottore della Legge mette alla prova Gesù.

Se nella Bibbia è scritto: « Non mantenere odio contro un fratello… Non vendicatevi contro i vostri connazionali. Ciascuno di voi deve amare il suo prossimo come se stesso » (Lv19,17ss.), i dottori della Legge interpretavano  tali comandamenti insegnando che il  « prossimo erano i fratelli, i connazionali » ma gli infedeli, gli stranieri non dovevano essere considerati “prossimo “. Gesù, allora, viene messo alla prova, per  far vedere a tutti, se Egli  interpreta la Bibbia come i dottori della legge o se dà una spiegazione diversa nel suo  insegnamento. Gesù accetta la sfida e rovescia la tradizionale interpretazione della Scrittura affermando che Dio comanda di amare tutti, anche gli estranei e i nemici. Gesù con una parabola risponde al dottore della Legge insegnando che, come il buon Samaritano, deve comportarsi chiunque vuole entrare nel Regno dei cieli.

 Il buon Samaritano.

La strada che scendeva da Gerusalemme a Gerico era una strada tortuosa, solitaria, incavata tra rocce e quindi luogo di facili e pericolosi incontri con ladri e briganti, specie per un viandante solitario, il quale poteva essere derubato, malmenato e lasciato mezzo morto ai margini della strada, come l’uomo di cui parla Gesù nella parabola.

I passanti, un sacerdote e un levita, per paura di contaminarsi, pur vedendolo in quello stato, passano oltre senza fermarsi. Solo un passante, della Samaria, considerato straniero e nemico dai Giudei, vedendo il ferito, si ferma , si fa prossimo, gli si fa vicino interessandosi di lui, lo aiuta sollevandolo, cura le sue ferite con vino e olio, e, portandolo in un albergo, spende il suo denaro perché venga curato.

Alla fine della parabola Gesù domanda al dottore della Legge chi dei tre passanti sia stato prossimo a quell’uomo malcapitato. Alla risposta del dottore: « Chi ha avuto compassione di lui », Gesù gli dice: « Va’ e anche tu fa’ così ».

Gesù invita tutti i suoi discepoli e i cristiani di tutti i tempi a farsi prossimo al debole, andargli vicino, interessarsi delle sue necessità, fin anche ad annullare la distanza provocata da forti disunioni o anche da inimicizie.     

 Per Cristo « amare il prossimo » vuol dire farsi vicino non solo a chi ti è vicino per gli affetti, ma anche a chi è lontano e ha bisogno del tuo aiuto nelle sue necessità, nelle difficoltà, perché tutti siamo creature di Dio e in Cristo siamo fratelli.  In quanto partecipiamo della stessa opera salvifica, tutti siamo chiamati a diventare figli di Dio. Gesù è venuto a portarci una nuova identità umana in ogni uomo, che il peccato, l’odio, l’egoismo, la superbia, l’invidia, le divisioni deturpano, qualunque sia il colore della nostra pelle, la razza, l’età ecc.

 Cristo è l’immagine del Buon Samaritano.

   Attraverso Cristo, che è l’incarnazione e l’icona vivente del Buon Samaritano, Dio si è fatto  prossimo all’uomo, si è chinato su di lui, che come quell’uomo  è malmenato e derubato dei beni spirituali, morali e fisici da coloro che a vario titolo lo depredano. Gesù, l’Emmanuele, che si fa nostro compagno di viaggio, lui che da noi è considerato un estraneo, è venuto e ha pagato  di persona per curare le nostre ferite, fasciarle e affidarci alla sua Chiesa, ai cui membri chiede di prendersi cura dei fratelli in difficoltà, e a cui promette una ricompensa, per quanto si spenderanno per il bene di essi, al suo ritorno.

Contemplando, allora, oggi, la figura e l’esempio di Gesù, il cristiano deve imparare  a vivere un autentico servizio al prossimo. Nel voler incarnare il Vangelo  nasce, nel credente in Gesù, la motivazione ad un impegno verso i fratelli, fatto di volontariato,  di scelte concrete e di dono agli altri. Tale servizio per il discepolo di Gesù, se non vuole essere sterile attivismo, forse utile ad appagare la propria coscienza, deve essere radicato nella fede e nella preghiera.

Contemplando  Gesù sofferente sulla croce, nel suo mistero di dolore per noi, il cristiano deve diventare capace di stare accanto  alle sofferenze del prossimo e, per quanto è possibile, alleviarle.

   La parabola, oltre ad invitarci  alla sollecitudine  caritatevole  e al prodigarsi per i bisognosi, ci esorta ad accogliere l’Amore di Dio e a realizzarlo come ha fatto Gesù, imitandolo, per quanto ci è possibile, con la forza della fede, della grazia e della nostra buona volontà.

 Prima Lettura: Dt 30,10-14.

   La Parola di Dio è vicina all’uomo: essa accondiscende fino a lui. Più che per Israele, la condiscendenza della Sapienza divina e la vicinanza della Parola si attuerà per l’uomo quando il Verbo  si farà carne e abiterà in mezzo a noi. Ma la prossimità della Parola di Dio non deve lasciarci incerti: è voce, è legge che va osservata, che induce alla conversione, al ritorno al Signore « con tutto il cuore e con tutta l’anima »: E infatti quando Gesù incomincerà la predicazione del Vangelo dirà: « Convertitevi ». Il Verbo si fa carne perché l’uomo sia intimamente trasformato.

 Seconda Lettura: Col 1,15-20.

    L’universo intero trova il suo sostegno in Gesù Cristo « primogenito della creazione »: ogni cosa è creata per mezzo di lui, e di tutte egli è il fine, la ragione. In particolare in lui trova consistenza la Chiesa: egli ne è il Capo. Ma tutte le cose sono riunite a Dio a causa e per mezzo del sacrificio di Cristo, del « sangue della sua croce ». Il grande avvenimento che interessa tutta l’umanità è la morte di Gesù in apparenza un fallimento; in realtà la salvezza è la riuscita del mondo. In particolare Cristo risorto è il Capo, l’esemplare, della Chiesa, che lo esprime e lo manifesta, lo rende presente nel mondo, come suo « corpo ». La Parola di questa lettura può farci aprire a stupendi orizzonti nella nostra vita quotidiana spesso avvolta da piccolezze, banalità, angustie meschine. Noi siamo i segni di immenso e insospettato amore, al centro di una stupenda vicenda di grazia che si concluderà nella gioia.

 Vangelo: Lc 10,25-37.

   Non importa tanto definire chi è il nostro prossimo; conta invece comportarsi da prossimo, e si comporta da prossimo chi introduce l’altro nel corso della propria vita, chi se ne fa carico con intimo e operoso amore. Questa è la compassione che vale. Il cristiano è uno che ha demolito gli steccati, le prevenzioni, che ha un cuore universale, e imita non il sacerdote o il levita che passano indifferenti, ma il Samaritano, l’uomo giudicato impuro e disprezzato. Del resto il vero Samaritano, che si accosta all’uomo ferito e lo salva, è Gesù stesso. Ogni atto di amore verso il prossimo è un proseguimento dell’opera di Gesù.

 

Ultimo aggiornamento (Sabato 13 Luglio 2013 19:20)