13      Febbraio  2013

    MERCOLEDI’   DELLE  CENERI

 « Lasciatevi riconciliare con Dio »

 « Lasciatevi riconciliare con Dio… Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza » ( 2a lettura). « Convertitevi e credete al Vangelo! » ( Mc 1,15). Alla luce di questi due imperativi  inizia  l’itinerario quaresimale cristiano il mercoledì delle Ceneri. E’ un pressante invito a riscoprire innanzitutto l’amore di Dio che precede e chiama a conversione gli uomini.

La comprensione cristiana del peccato e della conversione diventa possibile solo a partire dalla constatazione delle nostre debolezze, dei nostri limiti.

 Riscoprire il volto di Dio

    All’inizio di questo  cammino quaresimale è certamente utile richiamare almeno le costanti più significative che emergono dal messaggio biblico circa il peccato e la conversione, per orientare in modo corretto il nostro camminare.

   Il peccato è il rifiuto, da parte dell’uomo, della proposta dell’amore gratuito di Dio che, per primo e incondizionatamente, gli va incontro. Nella vicenda biblica in primo piano – e dall’inizio -  sta sempre la proclamazione dell’amore di Dio, non la constatazione e la denuncia del peccato dell’uomo.. La perdita del « senso del peccato » non è da collegare -  a diversi livelli e per molteplici cause – a  una  mancanza  di  annuncio   della « lieta notizia » di Gesù, morto e risorto? Di un annuncio capace di interpellare l’uomo d’oggi nella concretezza del suo quotidiano vivere?

   In  questo  senso  la  riconciliazione è proclamazione dell’amore misericordioso di Dio oggi per noi  e – allo stesso tempo – della speranza che un domani altre riconciliazioni saranno possibili, perché questo amore di Dio e incommensurabile e ci precede sempre.

  Digiuno, preghiera e carità.

    Comprendiamo l’invito rivoltoci al digiuno, alla preghiera , alla carità: attenzioni di fondo , che chiedono però di diventare visibili, per attestare da una parte il primato di Dio; dall’altra, la necessità dell’uomo di riconoscere – nella propria vicenda  personale – questo primato. Non si digiuna perché le realtà create  siano da disprezzare; si digiuna per attestare che tutto quello che abbiamo è dono di Dio; si prega – come persone e come comunità –  non per chiedere a Dio qualcosa a proprio vantaggio ma per affermare il primato della Parola alla quale rispondere in atteggiamento di lode e di riconoscenza; si pratica la carità quale manifestazione di una novità di vita che invochiamo e che ci raggiunge  nel mistero della morte e risurrezione di Gesù.

    Non dovremmo mai dimenticare che tutto l’itinerario  quaresimale  ha  senso  e solo unica-mente perché Dio, per primo, ci viene incontro. L’iniziativa dell’uomo  è sempre e solo risposta a una chiamata.  Diversamente si corre il rischio di cadere nel moralismo, nella pratica che cerca di autogiustificarsi di fronte a Dio e non di mettersi in discussione.

 Prima Lettura : Gl 2,12-18

Laceratevi il cuore e non le vesti. La prima scena del libro di Gioele ( V sec. a.C.) racchiude una doppia liturgia penitenziale per un duplice flagello che colpisce Israele, quello della siccità e quello dell’invasione delle cavallette, due piaghe dell’agricoltura orientale. Alla liturgia partecipa tutto Israele, dai piccoli agli anziani. Durante il rito i sacerdoti, posti « tra il vestibolo  e l’altare », elevano a Dio una supplica ardente, che è quella che diverrà nella liturgia latina il «Parce, Domi-ne, parce populo tuo », una delle più intense  preghiere penitenziali. Dio non può lasciare il suo popolo nell’umiliazione così da far scattare il sarcasmo degli empi, pronti ad infierire su chi ha come unico sostegno e liberatore il Signore.

 Seconda Lettura: 2Cor 5,20-6,2

Riconciliatevi con Dio…Ecco il momento favorevole.

Scrivendo la sua seconda lettera alla comunità cristiana di Corinto, Paolo offre una stupenda definizione del ministero apostolico: noi siamo gli ambasciatori della riconciliazione. Perciò l’appello intenso e pressante:« Lasciatevi riconciliare con      Dio ». E’ interessante notare che il verbo usato per indicare la riconciliazione è quello greco usato per la riconciliazione tra due sposi dopo un’infedeltà, uno screzio, un tradimento. Ritorna, così, un simbolismo caro ai profeti: la relazione che intercorre tra Dio e la sua creatura non è quella che si instaura tra un imperatore e uno schiavo, ma quella che unisce due persone innamorate. Paolo, allora, insiste sul non perdere i segni, le occasioni le strade utili per riallacciare questo legame di intimità, e la Quaresima ne è il tempo e la via privilegiata, « il momento favorevole, il giorno della salvezza ».

 Il Vangelo: Mt 6, 1-6.16-18

Il Padre tuo, che evede nel segreto, ti ricompenserà.

All’interno di questa « magna charta » del cristianesimo che è il discorso della montagna (Mt 5-7) la liturgia odierna ritaglia un piccolo programma di vita quaresimale attorno a tre temi: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. C’è un filo comune che unisce questa trilogia di vita cristiana. E’ la lotta alla ipocrisia, all’ostentazione, alla ritualità esteriore, soddisfatta e compiaciuta dei suoi atti ma senza incidenza nell’interiorità, nell’impegno esistenziale e sociale. Gesù, invece, introducendo il segreto e l’intimità, libera la religione da ogni dimensione « economica » e affida solo a Dio ogni giudizio e ogni ricompensa. Alla fine di ogni quadretto Gesù, infatti, dichiara : « Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà ».  

        Q  U  A  R  E  S  I  M  A   2013

 

   Nella mentalità comune la Quaresima è considerata il classico tempo penitenziale,ma questa caratteristica  non è primaria né tanto meno esclusiva. La Quaresima dipende essenzialmente dalla Pasqua., che per la sua massima importanza ha suggerito un periodo di preparazione attestatosi, dopo varie oscillazioni, sul numero di quaranta giorni. E’ un numero simbolico molto significativo, ispirato ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto ( e in tempi più lontani da Mosè sul monte Sinai ) prima di iniziare il suo ministero pubblico.

   Proprio in ossequio al digiuno effettivo di quaranta giorni ( di domenica non si digiunava), la Quaresima fu anticipata nel rito romano al Mercoledì detto poi delle Ceneri. Anche oggi questa resta la data di inizio, mentre il rito ambrosiano ha conservato l’antico ordinamento.

Il giorno conclusivo è il mercoledì santo. Grande segno sacramentale è la Quaresima, già tempo di salvezza donata, pregustamento della grazia e della gioia pasquale, aurora che riceve la luce del sole di Pasqua.

       Concepita come un tempo di ascolto più frequente  della  parola  di Dio, di più intensa preghiera e di digiuno per favorire l’incontro con Dio, la Quaresima fu scelta anche come preparazione dei catecumeni al battesimo ( che avveniva, assieme alla cresima e all’eucaristia, nella notte di Pasqua) e quindi come periodo di penitenza per i peccatori  pubblici che venivano riconciliati prima del Triduo pasquale. Così tutta la Chiesa, accresciuta di nuovi figli con i peccatori pentiti e riconciliati, poteva partecipare in pienezza alla vittoria pasquale di Cristo sul peccato e sulla morte

Oggi l’intero popolo di Dio nel suo itinerario verso la Pasqua rivive il ricordo del proprio battesimo, approfondendone il significato e rinnovandone gli impegni di fedeltà a Dio e di lotta contro il male. E, nello stesso tempo, si riconosce peccatore e penitente con opere di penitenza e di carità, pronto ad accogliere il perdono di Dio e la grazia di una vita nuova.

    Se per le singole opere di penitenza si è avuto un adeguamento alle mutate condizioni del nostro tempo, si è registrato un lodevole interessamento sul piano sociale e un aiuto concreto per attività missionarie. La liturgia con Il Mercoledì delle Ceneri fa appello a tutta la comunità cristiana perché riconosca il suo peccato – la Chiesa ha bisogno di continua riforma, dichiara il Concilio Vaticano II ( Lumen Gentium, 8 ) – e si ponga in atteggiamento penitenziale. L’imposizione delle ceneri sulla testa del cristiano è un antichissimo rito, usato per i penitenti e poi esteso a tutti, che, accompagnato dalle parole « Convertitevi  e credete al Vangelo » vuole risvegliare la coscienza penitenziale per una revisione della propria condotta. 

   L’aspetto battesimale della Quaresima è stato invece  dimenticato  per la scomparsa del battesimo degli adulti e per la prassi generalizzata del battesimo dei bambini, celebrato al di fuori della notte di Pasqua. Eppure il battesimo è un sacramento tipicamente pasquale, la prima Pasqua del cristiano, il primo e fondamentale passaggio  dalla morte alla vita che qualifica l’intera esistenza cristiana. Non a caso la riforma liturgica ha proposto per ala notte di Pasqua la rinnovazione degli impegni battesimali e ha suggerito di celebrare, nella circostanza, qualche battesimo di adulti e di bambini.

    Ma è nell’ascolto più frequente della parola di Dio che si esprime maggiormente lo spirito della Quaresima, poiché la parola suscita la volontà di conversione, risveglia la fede, propone il significato del mistero pasquale, provoca il dialogo, ossia la risposta della preghiera.

    Le letture bibliche della Quaresima, disposte nel ciclo triennale A, B, C, sviluppano una linea storica salvifica con l’evocazione degli eventi dell’Antico Testamento, e una linea sacramentale con i grandi temi battesimali e i forti richiami alla conversione. Questo è il periodo nel quale si deve comprendere che « non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ».  Dalla parola di Dio Gesù trae la forza per vincere Satana e da essa i cristiani traggono il vigore per combattere il male e restare fedeli a Dio.

     Nella prima e seconda Domenica del ciclo triennale si legge il racconto della tentazione e della trasfigurazione di Gesù secondo uno dei Vangeli sinottici.

    Le letture delle domeniche dell’anno A – che possono essere usate in tutti e tre gli anni – sono incentrate, in particolare le ultime tre, sul tema battesimale ( samaritana, cieco nato e risurrezione di Lazzaro). Sono le tre classiche letture utilizzate fin dall’antichità per spiegare il significato del battesimo: vita che sgorga dall’acqua ( samaritana), illuminazione per il dono della fede ( cieco nato), passaggio dalla morte alla vita ( risurrezione di Lazzaro). La riscoperta del valore del proprio battesimo è una condizione irrinunciabile  per celebrare e vivere la Pasqua. L’anno B propone alcuni aspetti del mistero pasquale prendendo come base paragoni  che il Signore fa del tempio, del serpente di bron-zo innalzato da Mosè nel deserto e del grano di frumento che deve morire per dare frutto. I Vangeli dell’anno C girano attorno alla bontà  divina per il peccatore: l’atteggiamento assunto da Gesù di fronte ad alcuni fatti pietosi, il figlio prodigo e il perdono accordato all’adultera.

              PROGRAMMAZIONE -  QUARESIMA  2013

 Durante questo tempo quaresimale nella nostra Comunità vivremo le seguenti Celebrazioni.

 13 Febbraio – ore 19.00 :Solenne Celebrazione delle Ceneri.

 14 Febbraio – ore  19.00 : ADORAZIONE EUCARISTICA. in questo tempo di Quaresima  sarà

                          celebrata ogni Giiovedì anzichè Venerdì.

15 Febbraio  - ore 18.30  Santa Messa e Via Crucis in chiesa per tutti  Venerdì di Quaresima. 

-     Durantela celebrazione quotidiana del l’Eucaristia sarà fatta una breve riflessione sulla PAROLA di Dio del giorno.

-     Nelle Domeniche sarà fornito un sussidio per vivere la Parola di Dio domenicale.

-     E’ a disposizione un sussidio pere la riflessione quotidiana da poter fare in casa.

 Nei giorni 20-21-22 Marzo vivremo il pio esercizio della VIA  CRUCIS  in tre QUARTIERI :

1) 20 MARZO: ore 19.00 COOPERATIVE del Quartiere Sant’Elena e via Papa LUCIANI e   

     Papa Giovanni Paolo II.

2) 21 MARZO :  ore 19.00 Via Buttafuoco – Borsellino – Fontana del 2000 - Via Torretta.

3) 22 MARZO: ore 19.00 Via F. De RoberTi, via Galilei, Leopardi, via Paranà.

 NOTA BENE: Si ricorda che  il Mercoledì delle Ceneri è impegno penitenziale vivere il Digiuno e l’Astinenza dalla carne e in tutti i  Venerdì di Quaresima  l’Astinenza dalla carne.

(Al Digiuno sono obbligati i fedeli  dai 18 compiuti ai 60 anni incominciati; L’Astinenza per coloro che sono dai 14 anni in sù. Nulla vieta che anche i bambini  e i ragazzi adolescenti siano abituati a vivere almeno l’Astinenza).