3 GIUGNO – SANTISSIMA  TRINITA’  

        UN  DIO  COMUNIONE  DI  TRE  PERSONE

   I giorni della vita sono dati per scoprire il mistero dell’amore divino de-postato nel cuore di ogni uomo e nelle comunità umane, mentre tutti per-corrono il cammino che dal tempo va all’eternità. Battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, i redenti sono immersi nell’intimità amorosa di Dio.

   Egli si è rivelato all’uomo come un solo Dio-comunione di tre Persone e nella pienezza dei tempi è venuto il Figlio per salvarlo dalla schiavitù del peccato. Nel tempo dello Spirito i credenti sono stati scelti per una missione di testimonianza per la fioritura della fede e dell’amore nel mondo.

 

  Di quali cammini l’uomo dispone per avvicinarsi al Mistero divino, l’Assoluto che non si potrà mai rinchiudere in una formula definitivamente fissata? In verità, le parole umane sono imperfette e limitate.     Il mistero rimane una realtà poco digeribile e per molti rappresenta un insulto alla ragione: non si accetta facilmente ciò che supera la comprensione umana. 

                 IL  MISTERO RIVELATO 

   L’uomo si sente a disagio di fronte al mistero non solo perché sfugge alla sua comprensione, ma anche perché scopre i limiti che egli non vuo-le accettare. I semplici, invece, che possiedono la sapienza del cuore, si avvicinano ad esso accogliendo con gioia il dono che viene dall’alto: per-chè il Mistero non si scopre, deve essere rivelato. E Dio si rivela all’uomo attraverso una storia che non ha il sapore dello straordinario, ma della quotidianità. Cammina con lui, ritma il suo passo con quello della creatu-ra, rispetta i suoi tempi, attende e si china su chi conosce sconfitte e ca-dute.

    Il popolo d’ Israele ha intuito che fin dalle origini della sua storia c’era la presenza di Dio e la coglie come una ricchezza da vivere e da gustare. Ed è guardando l’uomo che i profeti hanno parlato di Dio. Per la Scrittu-ra, la persona è in primo luogo un essere interiore, un « cuore ». Il termine designa tutto ciò che è invisibile e nascosto:  non solo i sentimenti, ma i pensieri, la volontà, i desideri. Ma l’uomo è anche espressione, comuni-cazione con il mondo che lo circonda, attraverso la parola e l’azione.

   La Bibbia dice che anche Dio ha un cuore (cf. I Sam. 13,13), una parola e delle « mani »(cf Dt. 4,34). Evidentemente, per Dio, ciò non si riferisce ad elementi di carne e la sua Parola, paragonata alla nostra, fa giustamente scricchiolare i limiti del linguaggio umano. Ma usando l’antropomorfismo, il paragone vuol,e aiutare a far capire qualcosa di lui e su di lui.

 

       L’UNICO  DIO CHE  COMUNICA CON L’UOMO 

   Il Dio-Trinità comunica con l’uomo che ha creato: comunica la vera natura delle relazioni, di cui sembra avere tanta fame e sete. Infatti, se  l’uomo è creato a sua immagine, ciò che fa la felicità di Dio fa anche la felicità dell’uomo. E la felicità di Dio, secondo ciò che lui stesso ha rive-lato, è la comunione tra il Padre e il Figlio nello Spirito.

   Non c’è espressione migliore del Nuovo Testamento con cui esprimere questa comunione, che la confidenza e l’abbandono reciproco del Padre nelle mani del Figlio. Il Padre ha rimesso tutto nelle mani del Figlio, e il Figlio è totalmente abbandonato alla volontà del Padre da giungere ad offrire liberamente se stesso sulla croce. In Cristo, il desiderio della co-munione  con il Padre è tale da fargli dire che il suo cibo è fare la sua volontà (cf Gv. 4,34; 6,38).

  Ma la relazione tra Padre e Figlio è totalmente piena d’amore che que-sto amore diviene Persona: è la persona che la rivelazione chiama Spirito Santo. E’ con il soffio dello Spirito - lo stesso che aleggiava sulle acque prima che il mondo fosse – che il Padre ha formato l’uomo perché sia per lui un figlio. E’ con il dono dello Spirito fatto ai profeti che Dio ha preparato un popolo che avrebbe dato i natali al Verbo, la Parola fatta carne, affinché tutti gli uomini diventassero suoi figli. Ed è nello Spirito che i discepoli del Cristo risorto, sono stati inviati a tutte le genti ad annunciare il Regno di Dio battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  Il mistero della Trinità  è un mistero inau-dito, donato ad una umanità ferità, per guarirla e rialzarla.

   Il Dio-Mistero si rivela in Gesù. La sua umanità mostra l’unione inna-ta degli uomini con la divinità: l’uomo  è chiamato a partecipare all’amore divino che non cessa di offrirsi a lui senza mai imporsi. « Abbà » è la parola familiare che, sull’esempio di Gesù, sgorga dal cuore guidato dallo Spirito per esprimere la prossimità e la fiducia totale che rifulge nel Cristo nei confronti del Padre.

   La vita di Dio è la comunione totale tra oil Padre e il Figlio nello Spiri-to. Celebrare il Dio-Comunione è apprendere da lui la condivisione, l’a-pertura all’altro, il dono totale di sé. Ogni essere umano può donare un senso alla sua vita vivendo questi valori. Ma radicare questo cammino umano nella rivelazione di un Dio che è Comunione e celebrare la per-fezione della vita trinitaria, è  aprirsi a possibilità sempre nuove.

 

     PREGHIERA 

Padre e Figlio e Spirito Santo           E quando la libertà dei figli

fin dall’eternità siete Uno                 per cieca invidia ha scelto

nella comunione perfetta                 orgoglio ed egoismo, l’amore

di un amore scambiato                    vostro s’è fatto dolore.

in perenne danza di gioia.                Padre, hai risuscitato il Figlio

Avete desiderato riversare                e insieme donate lo Spirito:

la vostra stessa vita                         la Chiesa vive nel desiderio

in chi somigliasse a voi                    della comunione perfetta in voi.

nello scambio di amore.