III DOMENICA DI PASQUA
RICONOSCERE IL CRISTO
Il Mistero della morte-risurrezione di Cristo illumina l’esistenza di o-gnuno e la colloca definitivamente sotto la luce della vita. Chi non cre-de in lui rimane nella morte, ma chi si decide per Cristo la vince ogni giorno in attesa della vittoria definitiva. Pur rimanendo inserito in un mondo di morte, dopo la Pasqua il cristiano ha in sé il pegno della risurrezione e vive in essa: chi crede in Gesù Cristo e lo ama è già passato dalla morte alla vita.
Le apparizioni del Risorto valicano la cerchia dei soli apostoli. E’ per tutti - apostoli compresi – la questione è la stessa: come credere? Non èstato facile per gli apostoli, non sarà facile per tutti.
RI-CONOSCERE IL SIGNORE
Nei racconti delle apparizioni di Gesù dopo la risurrezione, c’è un dato costante: i discepoli non lo riconoscono. L’apparire improvvisamente è un modo per presentare la realtà nuova del Risorto. Come per i discepoli di Emmaus, il punto di arrivo a cui il Risorto vuol condurre gli Undici è di ri-conoscerlo vivente e credere in lui.
Il Signore appare al gruppo degli Undici, i primi credenti. Nonostante le testimonianze precedenti permangono i dubbi e le difficoltà a credere. Gesù dà prova di molta pazienza: dialoga con loro, accoglie i loro dubbi, è attento alle loro difficoltà, li conduce poco alla volta ad una realta nuova che li supera e li trascende.
Fa loro il dono di sperimentare la verità della sua presenza corporea: li invita a toccare e guardare, chiede loro del cibo per condividere ancora quella convivialità che apparteneva al loro vivere insieme.
Li invita a rileggere la Scrittura alla luce della sua passione, morte e risurrezione: a riconoscere che Lui, il Risorto, altri non è che il Crocifis-so passato da questo mondo al Padre (cf.Gv. 13,1). Per gli Undici è una esperienza di prossimità e di trascendenza insieme; di familiarità che si esprime attraverso i gesti di sempre ma che al contempo segna una distanza che si percepisce nel suo presentarsi con l’autorità stessa di Dio, per invitarli a predicare e ad annunziare la salvezza.
Ma vi è anche un senso comunitario in questo cammino di fede. Le apparizioni del Risorto non sono mai rivolte ai singoli, anche quando Gesù appare ad uno solo: vi è sempre l’invito a portare l’annuncio agli altri, a scambiarsi l’esperienza vissuta nel contatto con lui, a divenire testimoni presso coloro ai quali sono inviati.
SECONDO LE SCRITTURE
Gesù invita gli Undici a ritornare alle Scritture. Anche nel Cenacolo, gli apostoli si trovano in cammino verso la fede nel Risorto: il loro spirito si apre, grazie a Gesù, all’intelligenza delle Scritture, perché la loro fede si fondi sulla risurrezione, compimento della parola dei profeti.
Il Risorto si afferma come presenza viva tra i suoi. Egli è là dove essi sono e offre loro, ancora una volta, la ricchezza della sua parola.
Nella Parola di Cristo e nei suoi gesti, la realtà del Risorto permane nella Chiesa e in essa opera la salvezza per tutti i credenti in lui.
E nel proclamare la Parola di Cristo e ripetendone i gesti salvifici, la Chiesa rende pienamente attuale ed efficace la sua passione, morte e risurrezione, da cui è scaturita la salvezza. Salvezza che è vita nuova e che ha i caratteri della vita stessa del Risorto, « l’ autore della vita »(At. 3,15).
Il Risorto ripropone ai discepoli di oggi la stessa scelta che ha chie-sto a quelli di allora: il cammino della fede, da ripercorrere ad ogni Pasqua. Dalla fede in Cristo dipende la missione affidata agli apostoli e, dopo di loro, a chiunque lo segue. Ed essere testimoni non è il risul-tato di una decisione personale, per quanto coraggiosa, ma l’invio da parte di un Altro.
Il cristiano, infatti, non è autore della testimonianza, ma è voce di colui che lo manda; anche se, al contempo, la testimonianza da rendere non è facoltativa, poiché la missione è elemento costitutivo della Chiesa e di ogni discepolo.
Anche oggi il Signore continua a risvegliare alla fede i cuori dei cre-denti, manifestandosi come Salvatore e chiedendo loro di portare il suo nome in ogni luogo della terra. E ognuno ha il compito di attualizzare la missione che gli è affidata, rendendola visibile negli ambienti in cui vive
Ma sa di non essere solo, perché Gesù gli assicura la forza dall’alto: lo Spirito. Una forza donata in abbondanza, che rende i credenti coraggiosi e perseveranti.
PREGHIERA
Signore Gesù, Grazie a loro, anch’io
quanta fatica hai affrontato ti ho conosciuto, ho visto te
per aiutare i tuoi amici a nella Chiesa, ho ricevuto
riconoscerti risorto, lo stesso la tua Parola e la tua Vita
di prima, ma tutto nuovo. Aiutami ad essere vero:
Hai mangiato del pesce, che io non dica di conoscere te,
ma avevi fame della fede di amarti davvero, mentre non
degli apostoli, prima, e riconosco il tuo volto nel fratello.
di tutti gli altri, dopo.
Ultimo aggiornamento (Sabato 21 Aprile 2012 11:36)