CRISTO  HA  VINTO   LA  MORTE.

 

Nella Celebrazione della Veglia pasquale, con tutti i suoi riti e gesti:

la liturgia della luce con l’accensione del Cero pasquale, simbolo di Cristo-Luce,

la Parola di Dio che illumina il cammino dell’umanità, la

celebrazione dell’Eucaristia, la Chiesa ricorda e rivive nell’oggi, con

l’annunzio della Risurrezione di Cristo, l’evento salvifico della sua vit-

toria sulle tenebre del peccato e della morte. L’oscurità di quella not-

te è squarciata dallo splendore della Risurrezione, che il canto festoso

dell’Alleluia rende alla terra e soprattutto all’umanità la gioia di una

rinascita.

    UN  DIO CHE SQUARCIA IL BUIO DELLA NOTTE

Vegliare. In questa notte i cristiani sono chiamati a vegliare. Vegliare,

affinché giorno dopo giorno risorga nel mondo la speranza, l’amore, la

pace. Vegliare, per celebrare il grande passaggio dalla morte alla vita.

    Dopo l’inizio dei tempi, dopo la notte delle origini e la notte di Bet-

lemme, è ancora nel cuore di una notte, la più sconvolgente di tutte,

che viene portato a compimento il disegno divino. Sconvolgente, perché

il Crocifisso, colui che ha tanto amato l’uomo da donare la sua vita, ri-

suscita: ormai, e per sempre, il male e la morte, sono vinti!

    La Veglia pasquale è veramente il ritorno alle sorgenti. Per ogni cri-

stiano è un tornare alle fonti del Battesimo e della fede cristiana, per

ridiventare con il Signore una creatura nuova, capace di vivere una vi-

ta rinnovata. La liturgia lo fa simbolicamente e sacramentalmente, ri-

cordando le origini dell’umanità, le origini del popolo di Dio, le origini

della fede cristiana. E’ fare memoria di tutto ciò che ha fatto nascere e

e crescere la fede non solo per i credenti ma per il mondo. Cristo alfa

e  omega: in questa liturgia è raccolto il significato di tutta la storia u-

mana e cosmica, poiché in questa notte si scrive la pagina nuova dell’u-

manità . Un nuovo inizio…

     Notte degli inizi del mondo…Notte della liberazione dalla schiavitù

Egiziana…Notte che vede nascere i tempi nuovi e il compimento delle

Promesse di Dio! Creazione, liberazione, incarnazione, redenzione.

La luce del mondo vince le tenebre, mentre il fuoco dello Spirito abbrac-

cia i deserti del mondo. Con la risurrezione di Cristo zampilla la luce.

In questa notte le tenebre lasciano il posto al Giorno del Signore, in cui

si manifesta la sola potenza capace di scoperchiare i sepolcri e manife-

stare il senso della storia dell’umanità: Gesù, risorto e glorificato, è il

primo, ma la risurrezione non è solo per il Figlio del Padre, ma è anche per

ogni cristiano. E ogni battezzato sa che in Lui la storia conduce alla

salvezza, alla felicità, alla pienezza dell’incontro finale con Dio e con i

fratelli, nel Regno dei cieli.

 

               LE  DONNE

    Ogni Evangelista ha raccontato l’evento pasquale, dove i diversi

dettagli non hanno la funzione di informare su ciò che è accaduto,

ma servono a mettere in evidenza il senso dell’avvenimento. 

    Sono delle donnole prime persone a recarsi al sepolcro, all’alba del

giorno di Pasqua. La festa del Sabato non aveva permesso loro di com

piere tutti i riti della sepoltura. Tornano ora, con oli aromatici, per im-

balsamare il corpo del Signore, e si preoccupano del modo con cui a-

avrebbero potuto far rotolare la pietra posta all’ingresso del sepolcro.

    Si sentono sprovvedute ed esitanti dinanzi alla morte del loro Signo

re. Non sentono in loro la forza e il coraggio di affrontare la realtà do-

lorosa di questa morte e vogliono testimoniare il rispetto e l’amore che

portano al loro Maestro. Ma trovano  la pietra rotolata  e il sepolcro

vuoto, e il messaggero della Bella Notizia. Gesù è vivo! Per Marco è un

giovane vestito con una veste bianca che annuncia la risurrezione di

Gesù.

     Era stata una donna, la Vergine Maria, che aveva vegliato sulla na

scita di Gesù, in quella Notte Santa dove la vita del Figlio di Dio  era

sbocciata. E nel mattino di Pasqua sono ancora delle donne che van-

no al sepolcro, per non lasciarlo solo nella sua morte. Vicine alle sor-

genti e al mistero della vita,  trovano naturale essere le prime a recar-

si da Lui. Il Vangelo dice che vanno per ungere il corpo del Signore, ma 

a loro importa soprattutto  e semplicemente « esserci »: una presenza che non ha bisogno di

parole per esprimere amore.

     Come le protagoniste di questa pagina di Marco, ogni credente è

invitato oggi a fare propria la sollecitudine di queste donne nel procla-

mare e testimoniare al mondo la Risurrezione. A portare la straordi-

naria notizia che Cristo è vivo e continua a condurre a salvezza ogni

uomo che lo accoglie come Signore.  

 

                                    PREGHIERA

Signore Gesù,                                  C’era anch’io sotto la croce

C’ero anch’io nelle’Eden                  con Maria, madre tua e mia,

uscita dalle mani di Dio,                  volevo morire con te,

creata a tua immagine ma               ma non ho avuto il coraggio.

Mi sono lasciata ingannare.             Sono venuta al sepolcro

C’ero anch’io mar Mar Rosso            per profumare il tuo corpo,

son passata all’asciutto                    ma tu mi hai presa per mano

verso la Terra Promessa, ma             e hai detto:« Risorgi con me ».