Venerdì 7 Dicembre- Sant’Ambrogio, vescovo

Dal Vangelo secondo Matteo (9,27-31)

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: « Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».  Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: « Credete che io possa fare questo ?». Gli risposero:« Sì,o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse :« Avvenga per voi secondo  la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammutolì dicendo:« Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione».

All’inizio del ministero Gesù vide due fratelli e li chiamò. Il cammino del Vangelo ricompone la fraternità, toglie il credente  dalla sua solitudine e dal suo individualismo, offrendogli la possibilità di camminare insieme, per accogliere  e costruire il Regno. Durante il viaggio che porta i discepoli alla  Pasqua, succede l’esperienza delle tenebre e del disorientamento: anche la vicinanza dell’altro non sembra essere sufficiente per ritrovare ispirazione e determinazione nel raggiungere la meta.

 I due, però, che hanno sperimentato seguendo Gesù di non bastare a se stessi e inoltre hanno fatto esperienza della propria povertà, mettono insieme il coraggio di gridare la propria fede, unendola ad una richiesta di aiuto.La sequela si compie quando Maestro e discepolo entrano in comunione, si incontrano, si parlano e si mettono totalmente in gioco.

« Entrato in casa » . ecco lo spazio intimo in cui la fede viene interrogata, in cui il discepolo può consegnare la sua risposta, in cui il Dio che compie meraviglie nella storia della salvezza, “li tocca”, quasi operando una nuova creazione.

« Gli occhi si aprono »: i due ciechi ora diventano due discepoli con lo sguardo aperto. Non sono più bloccati, ma impegnati in un cammino di cui intuiscono la bellezza e l’intensità. In questo cammino sono invitati a custodire l’intimità di ciò che è successo e, nello stesso tempo, sono spinti a testimoniare davanti a tutti quell’incontro intimo  e travolgente che li ha rimessi in strada. La vita del discepolo si svolge nella composizione di custodia e di testimonianza.

? Come compongo la custodia del mistero e la testi-

  monianza?

 IL SIGNORE E’ LA MIA LUCE E’ MIA LUCE E  MIA SALVEZZA.

  Cfr.: Is. 29,17-24; Sal. 26; Mt.9,27-31.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Dicembre 2012 23:55)