Lunedì 3 Dicembre. San Francesco Saverio

Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-11).

Guarigione  del servo di un centurione  

 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente».  Gli disse: «Verrò e lo guarirò».  Ma il centurione  rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola  e il mio servo sarà guarito.  Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».

 Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!   Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente  e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,

Tutto avviene a Cafarnao, la cittadina sul lago di Tiberiade dove abita Pietro e dove Gesù ha iniziato e collocato la sua vita di Messia, mandato dal Padre. Il centurione e il suo servo hanno un futuro chiuso, segnato da malattia, preoccupazione, sofferenza. Ma anche da sentimenti e affetti probabilmente destinati ad infrangersi contro l’ineluttabilità della fine. « Verrò e lo curerò » : dietro quel “segno” di paralisi, ilCenturione è chiama-to a cogliere un movimento che riaccende la fiducia. Il Centurione gli è venuto incontro e   Gesù  decide di andare: il movimento è subentrato alla staticità del letto di malattia, tutto sembra ormai risolto si tratta solo di verificare l’effetto terapeutico di quella visita!

Ma il vero movimento che apre una vita alla speranza e al futuro è interiore: il nuovo dialogo tra il Centurione  e Gesù, rivela che ciò che mantiene viva una vita è una Parola donata e accolta con attenzione, stima, fiducia e che si traduce in un gesto di “obbedienza”, dove la mia vita si apre all’altro e gli permette di essere ospitato e accolto. Dove, quindi, la mia vita diventa  un “Sì” !

Il  movimento della fede non è garantito da pratiche o osservanze  di regole, neppure da appartenenze o buone consuetudini, ma dal cuore capace di interrogarsi, di piegarsi e convertirsi.

 ? Quali  paralisi  bloccano il  movimento di fiducia del   mio cuore?

     ANDIAMO CON  GIOIA  INCONTRO AL  SIGNORE     

    Cfr. Is. 2,1-5; Sal. 121: Mt.8,5-11.