7 Aprile-Domenica di Pasqua

Dal Vangelo secondo Marco (Mc.16,1-7)

La  tomba vuota. Messaggio dellangelo

  Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di

Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a

ungerlo.  Di buon mattino, il primo giorno della settima-

na, vennero al sepolcro al levare del sole.  Dicevano

tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del

sepolcro?».  Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra

 era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.  En-

trate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, ve-

stito d’una veste bianca , ed ebbero paura.  Ma egli disse

-loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno , il cro-

cifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano po-

sto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi pre-

cede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto.

L’incontro tra le donne e l’angelo  è in pratica l’ulti-

ma pagina del Vangelo di Marco ed è tutta centrata

sulla proclamazione: « E’ risorto, non è qui » che sa-

rà alla radice del Credo cristiano. L’annunzio pasqua-

le è accompagnato  da due elementi di rilievo. Il pri-

mo è quello della missione: le donne devono annun-

ziare ai discepoli la Pasqua del Signore. Esse, consi-

derate ultime nella cultura orientale sono le prime ad

essere le testimone della risurrezione. Il secondo ele-

mento è nella loro reazione, contrassegnata dalla

paura e dallo spavento. E’ un dato caratteristico nelle

epifanie divine: il mistero appare come una realtà

terribile che svela la distanza infinita tra il Creatore e

la creatura. Ora, le donne, incontrando l’angelo, sono

messe in contatto con la rivelazione stessa di Dio che

mostra loro la straordinaria potenza della risurrezione

all’interno della vicenda umana. 

  LA  TOMBA  VUOTA

Donami, o Risorto, di scorgere aperte

le tombe e rotolata quella pietra

che separa il mondo delle vecchie ombre,

affinché, spalancando i sepolcri

e spaccando le coltri,

negli stessi luoghi delle mie morti

io non veda solo segni di disfatta

Ma veda doglie di nuovo parto

e Nozze indissolubili,  che,

divinizzando anche gli incapaci di miracolo,

suscitano potenza e fulgore, irresistibili.

         Alleluia! Alleluia!