5 Aprile – Giovedì Santo

Dal Vangelo secondo Giovanni(13,1-15)

La lavanda dei piedi

 Prima  della festa di Pasqua Gesù, sapendo  che era ve-

nuta  la sua ora di passare da questo mondo al Padre, a-

vendo amato i suoi che erano nel mondo , li amò fino

alla fine.  Durante  la cena, quando il diavolo  aveva

già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di

tradirlo,  Gesù, sapendo che il Padre  gli aveva dato tut-

to nelle mani e che era venuto  da Dio e a Dio ritornava,  

si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugama-

no e se lo cinse  attorno alla vita.  Poi versò dell’acqua nel

catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciu-

garli con l’asciugamano di cui si era cinto.  Venne dunque

da Simon Pietro e questi gli disse : «Signore, tu lavi i piedi

a me?».  Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo

 capisci; lo capirai  dopo».  Gli disse Pietro: «Tu non mi la-

ò , non avrai parte con me».  Gli disse Simon Pietro: «Signo-

re, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!».  Sog-

giunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavar-

si se non i piedi ed è tutto puro ; e voi siete puri, ma non tut-

ti».  Sapeva  infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tut-

ti siete puri».

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedet-

te di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi?  

Voi mi chiamate  il Maestro e il Signore, e dite bene, per-

ché lo sono.  Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i

piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.  Vi

ho dato un esempio , infatti, perché anche voi facciate come

io ho fatto a voi.

Li amò sino alla fine.

Giovanni apre la descrizione dell’ultima  sera della vi-

ta terrena del Cristo con il gesto della lavanda dei pie-

di ai discepoli, un gesto di grande donazione e umiltà.

Non per nulla Giovanni introduce questo gesto e tutti i

capitoli che seguono con quella celebre frase: « A-

vendo amato i suoi  che erano nel mondo, li amò fino

alla fine ». Il racconto comprende anche un dialogo

tra Pietro e Gesù che sposta l’accento sulla purifica-

zione della coscienza, evocata appunto dall’acqua

lustrale. Ma nel finale riappare il tema dell’amore e

della donazione nell’appello che Gesù rivolge ai disce-

poli perché « si lavino i piedi gli uni gli altri » sul suo

esempio. Qualcuno ha intravisto in questo atto  un

simbolismo eucaristico, quello che il Cristo fa nella

donazione di sè sotto il segno del pane e del vino.

Giovanni, infatti, non narra l’istituzione dell’Eucari-

stia, sostituendovi questo episodio emblematico.

     TESTAMENTO

Chìnati ancora sui miei piedi infangati, Signore,

e lavami riattualizzando l’Offerta di te

che nel catino deponi ogni non senso.

Riverso sul tuo petto incontrerò

la pace che attendo nel battito  del cuore rinnovato,

mentre il Calice del tuo battesimo di sangue

continui a porgermi col pane della Comunione d’amore

e nello Spirito che ci lasci in testamento.

                Amen.