23 Marzo – Venerdì

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv.7,1-2.10,25-30)

Gesù sale a Gerusalemme per la festa e insegna

 Dopo  questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non

voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucci-

derlo. Si avvicinava intanto la festa  dei Giudei, quella delle Capan-

ne. Quando i suoi fratelli salirono alla festa, vi salì anche lui: non

apertamente, ma quasi di nascosto.

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano:« Non è costui quello

Che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure

Non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che

Egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece,

quando verrà, nessuno saprà di dove sia ».

  Gesù allora, mentre insegnava nel tempio esclamò: « Certo,

voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venu-

to da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo

conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha

mandato ». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì

a mettere le mani su di lui, perché  non era ancora giunta la

sua ora.

Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta

la sua ora. I Giudei minacciano di far tacere Gesù sopprimen-

dolo (v.1), ed egli nel tempio afferma solennemente la sua de-

rivazione dal Padre che l’ ha  mandato. Ma  lo  rifiutano, anzi

tentano  di  arrestarlo (v.30).  Per credere alle sua parole oc-

corre che il cuore sia disponibile e che non si rifiuti la luce.

   LA   SUA   ORA

Cercano di arrestare anche me, Gesù se oso testimoniare a fondo,

ma sfuggirò anch’io alla presa di chi odia i tuoi progetti, segni di contraddizione,

che mettono a nudo le vere intenzioni del cuore e si oppongono all’abitudine

perché messaggeri d’Altrove.

E, come su una via parallela alla tua,  nessuna circostanza avversa ci consegnerà

alla morte prima dell’Ora. Amen.