13 – Marzo - Martedì

Dal Vangelo secondo Matteo ( 18,21-35).

Perdono  delle offese

Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello

commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli?

Fino a sette volte?».   E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette

volte, ma fino a settanta volte sette.

 Parabola del servo spietato

Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare  

i conti con i suoi servi.  Aveva cominciato a regolare i conti, quan-

do gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti.  Poiché

costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse

venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse

il debito.  Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo:

“Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.  Il padrone ebbe

compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò  il debito.

 Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli do-

veva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava , dicendo:

“Restituisci quello che devi!”.  Il suo compagno, prostrato a terra, lo

pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.  Ma egli non

volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse paga-

to  il debito.

 Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti

e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.  Allora il padrone

fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio , io ti ho con-

donato tutto quel debito perché tu mi hai pregato.  Non dovevi anche tu

aver pietà  del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”.  

Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini , finché non avesse

restituito tutto  il dovuto.  Così anche il Padre mio celeste farà con voi

se non perdonerete  di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello,

il Padre non vi perdonerà.  Dio, come il padrone della pa-

rabola, è sempre pronto a condonarci   diecimila  talenti  ( pa-

recchi milioni ),  ma  a condizione che anche noi condoniamo ai

fratelli il debito di cento denari (qualche centinaio di euro),  che

essi hanno eventualmente contratto con noi. Il castigo riservato

al servo malvagio è minacciato anche a noi, « se non perdo-

niamo di cuore  al nostro fratello » (v. 35).

 

Quante volte perdonare? La tua Parola, Signore, è chiara e ine-

equivocabile : sempre, e solo sempre. Certo, non è facile per –

donare le offese, le calunnie, le accuse, ecc. Ma non è certo ali-

mentando odio che si superano le difficoltà. E’ solo credendo e

investendo tempo, cuore e vita nell’amore che riusciamo a per-

donare come tu ci chiedi.

    UN PERDONO SENZA MISURA.

                        Signore,

   che nessun nuovo mattino venga ad illuminare

         la mia vita senza che il mio pensiero

           si volga a te e ai miei fratelli,

 quelli che amo senza fatica e coloro che ancora

non sono riuscito ad accogliere senza riserve.

      Tutto in me sia espressione

       del tuo amore che perdona. Amen.