26  Febbraio – 1 Dom. di Quaresima

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 1,12-15)

 Tentazione  nel deserto

  E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto

  e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana .

  Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Gesù  inaugura la sua predicazione

  Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea,

  proclamando il vangelo  di Dio,  e diceva:

  «Il tempo  è compiuto e il regno di Dio è vicino;

  convertitevi  e credete nel Vangelo».

 

Gesù, tentato da Satana, è servito dagli angeli.

Questo annunzio fondamentale con cui Gesù apre la

sua predicazione pubblica comprende quattro temi:

« Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; con-

vertitevi e credete al Vangelo » (v.15). Fermiamoci

solo sull’imperativo « convertitevi !». Nello spirito

dell’Antico Testamento questo verbo contiene l’invi-

to all’uomo integrale, mentalità e attività, a risponde-

re a Dio che lo chiama con un’inversione di rotta.

la conversione è, allora, la sintesi dell’intera esperi-

enza cristiana. Dalla conversione nasce un mondo

nuovo di rapporti tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e il suo

prossimo e tra l’uomo e l’universo. La narrazione ele-

mentare della tentazione di Gesù secondo Marco, ben

diversa dalle tre scene solenni di Matteo e Luca, pone

al centro Gesù « che stava con le fiere ». E’ quasi la

pittura d’un orizzonte paradisiaco (Gn. 2 e Is. 11):

un mondo pacificato in cui l’Adamo  nuovo e perfetto,

Cristo, ristabilisce l’armonia infranta dall’Adamo pec-

catore.

         ALLEANZA - ARCOBALENO

    Tu, sconcertante Giusto ( per gli ingiusti)

Come Arcobaleno dell’Alleanza sfolgori sul diluvio

E sulle nubi appendi anche il mio arco di caccia

      Perché conciliando , ipnotizzi

     la sproporzione delle mie forze

    assoggettate a tante tentazioni

   di fede… e verso cose e persone.

Donami nella Chiesa l’esperienza della tua vittoria

Sulle seduzioni che m’avviliscono la tempra. Amen.

 

25  Febbraio - Sabato

Dal Vangelo secondo Luca (Lc.5,27-29)

Chiamata  di Levi  

 Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi,

 seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».  

 Ed egli, lasciando  tutto, si alzò e lo seguì.

 Pasto  con i peccatori in casa di Levi

 Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.

 C’era una folla numerosa di pubblicani  e di altra gente,

 che erano con loro a tavola.

 

     Seguire te  è lasciarsi guidare dall’amore,

       perché tu sei l’Amore;

    seguire te è uscire dalle tenebre

   per passare alla luce della verità.

Seguire te è credere che niente e nessuno

         potrà mettere in dubbio

la bellezza e l’unicità di quanto siamo

nella missione che ci affidi ogni giorno.

      SEGUIRE!

Seguirti, Signore! Oggi la Tua Parola è chiara.

Nell’esperienza del pubblicano Levi ci inviti

a  rileggere  la nostra risposta alla tua propo-

sta di vita. Non possiamo seguirti solo con

le idee o i grandi proclami, ma con una vita

che si mescola nei fatti di ogni giorno per essere

lievito di speranza che rianima il cuore di tante

persone, magari anche di qualche nostro amico

sfiduciato. Amen.

 

24 Febbraio - Venerdì

 Dal Vangelo secondo Matteo

 In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli

di Giovanni e gli dissero : « Perché noi e i farisei

digiuniamo molte volte i tuoi discepoli

non digiunano? ».

E Gesù disse loro : « Possono forse gli invitati

a nozze essere in lutto finché lo sposo è

con loro? Ma verranno i giorni quando lo sposo

sarà loro tolto, e allora digiuneranno ».

 

  Sposo, che inviti alla festa di nozze senza lutto,

     tu mi abiti ogni volta che m’astengo

          e digiuno dal  fingere

  tendendo poi mano a chi piange penuria;

eccoti allora squarciare le tenebre del mio futuro,

    mentre ti cerco nel silenzio della Parola.

Aiutami  così a navigare con la sola vela dello Spirito

  verso la riva ben fondata della generosità schietta,

              che più non ti toglie. Amen

   

  

       ASTENSIONI

 

Astenermi, Signore? Ma oggi è così difficile

rinunciare a quello che la vita mi alletta

di carpire, di godere.

Saper scegliere le cose che piacciono 

allo Sposo dell’anima è saperti dimostrare

che essa è innamorata di Te.

Saper rinunciare a ciò che mi allontana da Te

significa digiunare, perché Tu, sposo, ora

sei assente, ma mi chiedi di amarti non vedendoti,

di amarti sapendo che vivendo in conformità a te

realizzo la mia dignità di creatura e di figlio di Dio,

ors e per la vita eterna. Amen..

 

 

 

23 Febbraio

Dal Vangelo secondo Luca 

   In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

« Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto,

essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti

e dagli scribi, venire ucciso e risorgere

il terzo giorno ».

Poi, a tutti, diceva : « Se qualcuno vuole venire

dietro a me, rinneghi se stesso, prenda

la sua croce ogni giorno  mi segua.

Chi vuole salvare  la propria vita, la perderà,

ma chi perderà la propria vita per causa mia,

la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo

che guadagna il mondo intero,  

ma perde o rovina se stesso?».

 

Gesù la  tua vita sembrò

un fallimento sulla croce,

      ma tu sei venuto

per amarci fino alla fine.

Donando te stesso nel pane e nel vino,

hai indicato il modo in cui

vuoi che ci amiamo a vicenda.

    

     PRENDERE LA CROCE

Prendere la croce e seguirti, Signore? Ma lo sai

che quanto ci chiedi non è cosa da poco? La

croce pesa, è fatica, è offerta. Ma vogliamo fi-

darci di Te, che proprio da quella croce ci hai

salvato, in un gesto estremo, dimostrandoci un

amore che accetta anche di soffrire per offrire,

per dare vita. Si, ci fidiamo, prendiamo la croce

e ti seguiamo. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 JMJ  MADRID  - Venerdì  30  Settembre 2011  - San Girolamo.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Signore, fa’ che il mio cuore e la mia mente siano sgombri e liberi da

ogni altro pensiero all’infuori di te. 

Dal Vangelo secondo Luca ( 10,13-16)

In quel tempo, Gesù disse:« Guai  a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro

e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo,

vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.  Ebbene, nel giudi-

zio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.  E tu, Cafàrnao, sarai  for-

se innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!

Chi  ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me di

sprezza colui che mi ha mandato».  

COMMENTO

Raramente Gesù si abbandona a giudizi e sentenze, eppure que-

sto passo è uno sfogo bello e buono. Posiamo persino palpare la

passione di questo sfogo molto umano, ma anche la frastornazione

di un amore, quello di Dio per l’uomo, non ricambiato o addirittura

tradito. In queste città ha fatto miracoli su miracoli eppure nessuno

lo ha degnato di un minimo di attenzione! Rifiutando il Cristo que-

ste persone hanno scelto la morte e la distruzione.

Quante volte è capitato anche a noi quando cerchiamo di aiutare

chi amiamo e non veniamo ascoltati, costringendoci ad essere spet-

tatori di scelte a volte palesemente sbagliate. Queste esperienze

non blocchino il nostro impegno nel bene.

Preghiera

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte

che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbrac-

ciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia

un’ala soltanto. L’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che tu non

vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo

compagno di volo. Insegnami, allora, a librarmi con te, perché vivere non

è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbando-

narsi come un gabbiano all’ebbrezza del volo.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica

ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te.

Ma non basta saper volare con te, o Signore.

Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

                                                                 Don Tonino Bello

Padre nostro – Ave Maria.

La pillola di saggezza : Un buon pensiero è come un  profumo.

 

 

 

Ultimo aggiornamento (Sabato 25 Febbraio 2012 00:04)