JMJ  MADRID  - Mercoledì  7  Settembre 2011 – San Grato.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Fortifica, Padre attraverso la tua Parola la mia fede e donami l’umiltà

necessaria per mettermi al tuo servizio.

Dal Vangelo secondo Luca ( 6,20-26)

Discorso  inaugurale. Le Beatitudini

In quel tempo, alzàti  gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù  diceva:

«Beati  voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Beati  voi, che ora avete fame, perché sarete saziati.

Beati  voi, che ora piangete, perché riderete.

Beati  voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi

insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.

  Rallegratevi in quel giorno ed esultate  perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel

cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.  

 Ma  guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.

Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.

 Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agi-

vano i loro padri con i falsi profeti.

COMMENTO

Quante volte ci è capitato di dire o di pensare:« Beato lui! Quanto

vorrei essere al suo posto! Ricco, in buona salute, con un lavoro

stabile e soddisfacente, apparentemente felice e senza problemi…».

Com’è difficile pensare che queste cose non facciano la felicità!

Eppure Gesù ribalta la prospettiva: beati sono coloro che hanno

fame, che non hanno un tetto, coloro che soffrono, coloro che, co-

me insegna san Francesco, vivono in perfetta letizia.

Soffriamo anche noi e magari ci arrabbiamo con Dio perché non

otteniamo la « beatitudine » che desideriamo… Ma qual è

la vera beatitudine?

L’invito, ragazzi, non è quello di essere poveri, affamati o tristi per

essere felici, ma di sentirci « beati » anche se viviamo nella pover-

tà, nel dolore, anche se siamo giudicati male, soprattutto per difen-

dere le nostre idee e la nostra fede.

Viviamo la vita nella prospettiva dell’eternità. Gesù ci invita a non

far dipendere il senso della vita dalle gioie e dai dolori contingenti

ma a sentirla illuminata dall’amore di Cristo.

far esercizio di beatitudine è fare ogni giorno esercizio di amore.

Il sentirci beati ci mette in contatto con il progetto di salvezza e di

santità cui  Dio chiama ognuno di noi.

Preghiera

Signore, Padre amabilissimo,

che ci chiami beati nella povertà e nella sofferenza,

rendici terreno fertile infondendo in noi il germe della speranza,

capace di portare frutti d’amore.

Insegnaci, Signore, qual è la vera gioia.

Fa’ che comprendiamo che più siamo poveri per il mondo

Più saremo ricchi ai tuoi occhi.

Fa’ che sentiamo ogni giorno il tuo abbraccio d’amore.

Padre nostro – Ave Maria.

La pillola di saggezza : Chi  sa essere povero è ricco.